VESTDIJK, Simon (App. II, 11, p. 1106)
Scrittore nederlandese, morto a Doorn il 23 marzo 1971. Anche se, dopo il 1948, sono uscite ancora poche raccolte di poesia, hanno invece visto la luce numerose opere in prosa, tutte di una notevole fantasia, intelligenza ed erudizione. In esse è presente il genere autobiografico: ha completato gli otto volumi della serie su A. Wachter mentre è uscito, in edizione postuma, il manoscritto mastodontico che aveva fatto da matrice a quei libri, cioè Kind tussen vier vrouwen ("Ragazzo tra quattro donne", 1972); semiautobiografico come De koperen tuin "Il giardino degli ottoni", 1950); psicologico come De ziener ("Il veggente", 1966); storico come De held van Temesa ("L'eroe di T.", 1962); simbolico come De kellner en de levenden, 1949 (trad. it., I viaggiatori del giudizio, 1968). Tra i temi fondamentali della sua arte vanno sottolineati la fedeltà a un amore non corrisposto, la figura del padre in un'atmosfera di violenza, l'isolamento umano con la paura della vita e della morte, il vivo interesse per il destino altrui. Accanto ai saggi di critica letteraria, si è specializzato in argomenti teologici, astrologici, musicali, psichiatrici.
Edizioni come la raccolta delle poesie (1971), delle novelle (1974) e dei primi volumi della sua Opera Omnia (dal 1977) dimostrano che l'attenzione per lo scrittore, nel decennio dopo la sua morte, è ancora viva.
Bibl.: M. Ter Braak, in Verzameld werk, IV, Amsterdam 1951; J. J. Oversteegen, in Literair lustram I, ivi 1967; Autori vari, Vestdijk in kaart, con bibl. di D. Wolthers, ivi 1968; Raster, ott. 1969 (numero dedicato interamente a V.); J. G. Kooij, in Literair lustrum II, Amsterdam 1973.