ALEOTTI, Simone
Nacque a Forli l'8 sett. del 1513, se è vera la notizia contenuta nell'epitaffio secondo la quale visse 48 anni, 11 mesi e 11 giorni, da Matteo e Lucrezia Paolucci. Il padre è ricordato col titolo di cavaliere di S. Michele; fu introdotto alla corte romana, probabilmente anche per la posizione del fratello Pietro Giovanni, che era non solo vescovo di Foril ma anche tesoriere segreto e maestro di camera sotto vari pontefici. Matteo occupò cariche militari e sotto Paolo IV ebbe la castellania di Ostia. Oltre Simone si conosce di lui un altro figlio, Bernardino, che nel 1574 compare tra i fondatori dell'Accademia forlivese dei Filergiti. L'A. fu canonico di Forli e si addottorò in entrambi i diritti, non si sa però nè il luogo, nè la data. Nel concistoro dell'1 dic. 1555 fu nominato da Paolo IV vescovo coadiutore di Forli con diritto di successione in vista dell'età dello zio Pietro Giovanni, che aveva già 64 anni e soprattutto vari uffici a Roma. Del suo governo della diocesi come coadiutore si ricorda l'ingresso dei gesuiti, avvenuto nel giugno del 1558 dopo molte insistenze del vescovo Pietro Giovanni; in qualità di vescovo coadiutore l'A. li avrebbe sommamente aiutati, tanto che il 28 settembre dello stesso anno riuscivano ad inaugurare un loro collegio: sono proprio i padri gesuiti che testimoniano già nel 1556 e ancora sino al 1561 la presenza attiva e la serietà di impegno pastorale dell'A. nella diocesi e le sue simpatie per l'opera rinnovatrice del loro ordine. Solo nel 1560, il 26 giugno secondo l'Eubel, venne consacrato vescovo titolare di Lindino in Asia Minore; al concilio di Trento egli sedette infatti tra i prelati più giovani. Il 10 ott. del 1561 è ricordato (Concilium Tridentinum, III, 12, 25) il suo arrivo a Trento; partecipò con pochi interventi alla discussione sul dovere della residenza dei vescovi e il 26 apr. 1562 votò con la maggioranza a favore dell'affermazione che la residenza venisse considerata di diritto divino (Concilium Tridentinum, VIII, 464, 23).
Morì a Trento, precedendo così lo zio nella scomparsa e non divenendo mai vescovo pleno iure, il 19 agosto dello stesso anno e fu sepolto in S. Vigilio. La sua morte avvenne paulo ante noctem e per questo l'epitaffio porta la data del giorno successivo (Concilium Tridentinum, IX, 639 v), nel quale avvenne l'inumazione.
Fonti e Bibl.: Monumenta Historica Societatis Iesu, Epistolae Mixtae,V, Romae 1901, p. 457, e Litterae Quadrimestres, Matriti-Romae 1925-1932, VI, pp. 180, 382, 386; VII, pp. 125-126, 127, 242-243; Monumenta Lainii, Matriti 1912-1915, II, pp.50, 395; III, pp. 353-354, 370, 519, 590; IV, pp. 149, 310, 451, 509; Concilium Tridentinum, ed. Società Goerresiana, III, VIII, IX, Friburgi 1919-1931, ad indicem; S. Marchesi, Suppl. istor. all'antica città di Forlì, Forlì 1678, pp.692, 694, 842; Gallia Christiana, I, Lutetiae Par. 1715, col. 441; G. Viviani Marchesi, Vitae virorum illustnium Foroliviensium, Forolovii 1726, p. 129; I lustni antichi e moderni della città di Forlì, Forlì 1757, pp. 67, 299; S. Matteucci, Memorie storiche intorno ai forlivesi benemeriti della umanità e degli studi, Faenza 1843, p. 126; G. Casali, Serie cronologica dei vescovi di Forlì investigata sulla scorta di diversi autori, in Atti e Mem. d. R. Deput. di storia patria per le prov. di Romagna, II (1863), p. 144; H. Espitalier, Les évêques de Fréjus du XIIIe à la fin du XVIIIe siècle: Léon des Ursins, in Bullet. de la soc. d'études scientifiques et archéologiques de la ville de Draguignan, XXI (1896-97), p. 66; G. v. Gulik-C. Eubel, Hierarchia catholica..., III, Monasterii 1923, pp. 198, 226; S. Weber, Prelati e cavalieri morti a Trento durante il Concilio, in Il Concilio di Trento, II (1943), p. 286; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., II, coll. 100-101 (sub voce: Aleotto Pietro Giovanni).