Monaco basiliano (n. Costantinopoli - m. Roma tra il 1383 e il 1387) nel monastero di Studion a Costantinopoli; nel 1348 successe a Barlaam nel vescovado di Gerace e nel 1366 fu nominato arcivescovo di Tebe in Beozia, allora appartenente al ducato catalano di Atene e Neopatria. Dopo i gravi avvenimenti verificatisi nel ducato alla morte di Federico III (1377), che ridussero anche l'A. in condizioni di estrema miseria, e l'avvento di Pietro IV d'Aragona, fedele all'antipapa Clemente VII, si trasferì a Roma (1380 circa); qui attese all'insegnamento del greco e alla preparazione di un'edizione triglotta del Vecchio Testamento (testo ebraico e versione in greco e in latino; solo una parte della versione greca fu rinvenuta in un codice marciano, in gran parte autografo, appartenuto al card. Bessarione, e pubblicata nel 1875), e del Nuovo Testamento (testo greco e versione in ebraico e in latino), andata anch'essa perduta. Appartenne all'A. il codice laurenziano XXXII, 2, contenente le opere di Esiodo, di Sofocle e di Euripide, da lui largamente postillate.