COSTANZI, Simone
Architetto attivo a Roma fra la fine del sec. XVII e l'inizio del XVIII; il rapporto di parentela con gli artisti Costanzi, contemporanei, non risulta da sommarie ricerche negli Stati d'anime;sembra abbia fatto parte dei Virtuosi al Pantheon (Thieme-Becker). Verso il 1695 progettò in S. Croce e S. Bonaventura dei Lucchesi una cappella, dedicata prima alla Concezione e poi alla SS. Trinità, su commissione del lucchese Frediano Castagnori.
La cappella, a pianta rettangolare con cupola ovale e cassettoni dorati, prende luce da una lanterna con finestre e paraste scanalate; è molto decorata con volute, conchiglie, cartigli e marmi di vari colori: "egli l'ornò molto riccamente e convenientemente ancora se vogliamo aver riguardo al gusto depravato dello scorso secolo che di tutti gli ordini un sol ordine componeva" (Marchesi, 1863).
Più grande e altrettanto ricca di marmi è l'altra cappella del C., in S. Carlo ai Catinari, decorata su commissione di G. B. Costaguti tra il 1698 ed il 1702.
Una medaglia commemorativa in bronzo per la consacrazione della cappella da parte del cardinale Costaguti venne coniata nel 1700 (Cacciari, 1861, p. 42): dedicata prima a S. Biagio, poi a S. Paolo, infine all'Annunciazione, è anch'essa a pianta rettangolare, con angoli smussati, cupola ovale e lanternino; una ricca cornice dorata gira su tutti i lati e nei sottarchi d'ingresso e sono dorati anche i capitelli corinzi delle paraste.
Per S. Carlo ai Catinari il C. elaborò anche un disegno di altare maggiore, nel 1702; e il ciborio sopra di esso "di pietre preziose e metalli dorati fu fatto con disegno di Simone Costanzi" (Titi, 1763, p. 97). Dal 1708 al 1709 per il card. Benedetto Pamphili stimò i lavori della loggia scoperta e di altri ambienti eseguiti nel casino di Albano ed operò anche a Nettuno; per questo, a favore della madre, Belardina, venne emesso un mandato di pagamento nel dicembre 1709 (Montalto, 1955, p. 529).
Infatti il C. fu trovato morto nel suo letto a Roma il 28 ag. 1709, "architetto giovane d'aspettazione essendosi la sera precedente colcato sano doppo essere stato ad udire la serenata del principe Ruspoli" (E Valesio, Diario di Roma..., a cura di G. Scano-G. Graglia, IV, Milano 1978, p. 323). Sembra quindi cadere l'attribuzione al C. (Thieme-Becker) del palazzo a sinistra del vestibolo di S. Maria Maggiore, costruito tra il 1721 e il 1743 in forme simili a quello di destra (opera di Flaminio Ponzio).
Bibl.: F. Titi, Descrit. delle pitture, sculture e architetture ... in Roma, Roma 1763, pp. 96 s., 312; L. Cacciari, Mem. intorno alla chiesa de' SS. Biagio e Carlo a' Catinari in Roma, Roma 1861, p. 41 ; G. Marchesi, Cenni sulla chiesa del SS. Crocifisso e di S. Bonaventura de' Lucchesi ed i suoi restauri, Roma 1863, p. 19; E. Da Alençon, Il terzo convento dei cappuccini in Roma. La chiesa di S. Nicola de Portiis, S. Bonaventura e S. Croce dei Lucchesi, Roma 1908, p. 41; S. Ortolani, S. Carlo a' Catinari, Roma s. d.[ma 1927], pp. 23, 25; O. F. Tencaioli, Le chiese naz. it. in Roma, Roma 1928, p. 69; E. Lazzareschi, "Natio Lucensis de Urbe", in Boll. stor. lucchese, V (1933), p. 59; L. Montalto, Un mecenate in Roma barocca: il card. Benedetto Pamphili, Firenze 1955, ad Indicem; U.Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII, p. 538; Diz. encicl. di architettura e urbanistica, II, p. 100.