Architetto e scultore (Firenze 1457 - ivi 1508); con Giuliano da Sangallo è la personalità più notevole nel campo dell'architettura fiorentina immediatamente successiva al Brunelleschi, di cui il C. elabora i motivi e i temi, improntandoli a un senso spaziale e a una complessità ritmica che preludono al pieno Rinascimento. Dopo un soggiorno a Roma (1475-83), tornato a Firenze, fu capomaestro (1494-97) di pal. Strozzi (cortile e cornicione) e di Palazzo Vecchio (1495-97; salone dei Cinquecento e scala d'accesso). L'opera sua più nota è la chiesa di S. Salvatore al Monte (1500 circa), espressione compiuta della sua arte, di vigorosa concisione di forme. Gli vengono attribuiti il palazzo Guadagni (1503-06), con una loggia nella facciata, imitato nella regione per varî decenni, il palazzetto Horne e il vestibolo della sagrestia di S. Spirito, eseguiti in parte su progetto del Sangallo (1492-94).