SIMONE di Cramaud
Nato vicino a Cramaud (Poitou) circa alla metà del sec. XIV, divenne dottore in decreti e scolastico della chiesa di Orléans. Da Clemente VII fu nominato vescovo di Agen il 30 maggio 1382; di là fu trasferito alla sede di Béziers il 7 agosto 1385, poi a quella di Poitiers il 24 novembre 1385; divenne patriarca di Alessandria nel 1391. Dopo la morte di ClementeVII (1394) e l'elezione dell'antipapa Benedetto XIII in Avignone, S. rappresentò al vivo lo spirito d'indipendenza fra i prelati francesi di fronte all'autorità della S. Sede. Nell'adunanza di Parigi del maggio 1398, alla quale parteciparono il clero francese e i maestri dell'università, S., esposto lo stato della Chiesa dopo la morte di Clemente e le colpe del suo successore nel tenere desto lo scisma, propose come ultimo rimedio la sottrazione dall'obbedienza; e quando nel 1403 le vicende indussero i disobbedienti a mettersi di nuovo in comunione con Benedetto XIII, S. fu tra coloro che vi si opposero. Di nuovo, nell'assemblea di Parigi del novembre 1406, sostenne le idee delle università contrarie a Benedetto XIII, eccitando il clero a provvedere da sé ai bisogni della Chiesa. Come legato del re di Francia fu inviato nel 1407 presso i due papi per ottenere da loro la cessione, partecipò al concilio di Pisa del 1409 in cui tanto Gregorio XII quanto Benedetto XIII furono deposti; aderi perciò ad Alessandro V il quale gli diede l'arcivescovato di Reims il 2 luglio 1409 senza che ne potesse prendere possesso, e poi a Giovanni XXIII; fu presente al concilio radunato da questo a Roma sul principio del 1413. Il 13 aprile fu creato cardinale ed ebbe in amministrazione il vescovato di Poitiers. Morì il 22 dicembre 1422.
Bibl.: K. J. Hefele e H. Leclercq, Histoire des conciles, Parigi 1907 segg., VII, p. 98 e passim; L. Salembier, Le Grand Schisme, Parigi 1902, passim.