BOUCHERON, Simone Giuseppe
Figlio di Andrea, nacque in Francia, ad Orléans, secondo le patenti ducali del 1º giugno 1662 con le quali Carlo Emanuele II di Savoia lo nominava "fonditore et fabricatore generale dell'artiglieria grossa e piccola negli Stati nostri tanto di qua che di là da monti" (Controllo, r. 141, f. 139, riportato in Schede Vesme, I, p. 202). Dallo stesso documento risulta che il B. già aveva lavorato a Torino a "basi e capitelli di bronzo destinati per essere ornamento della cappella del Santissimo Sudario" (secondo il Rovere furono eseguiti in collaborazione con L. Frugone al quale il B. successe nella carica di fonditore; nel 1668 riceve ancora pagamenti per capitelli della porta d'ingresso: cfr. Griseri).
Nel 1664, con Michele Desfontaines, getta "l'arma in bronzo" per la fronte del civico palazzo (Schede Vesme, II, Torino 1966, p. 401; distrutta nel 1799, cfr. D. G. Cravero, Trecento anni di vita del pal. civico..., Torino 1964, p. 20). Del 1665 è un cervo in bronzo posto all'ingresso principale di Venaria, ora non più esistente (lo si può vedere riprodotto nell'incisione Prima facciata dell'ingresso e cortile dell'Horologio, in Venaria Reale disegnata e descritta da Amedeo di Castellamonte [1672], Torino 1674). Nel 1666 riceve 403 lire "per due pompe di bronzo per la fontana del giardino del Castello di Racconigi".
Egli è pure l'autore di una nuova foggia di cannoni e nel 1670 gli vengono pagate 900 lire per la fattura di due di essi (Claretta). Sempre nello stesso anno - il 6 giugno - riceve l'incarico dal duca Carlo Emanuele II di fondere una campana per l'orologio della torre di mezzodì del palazzo Madama (dal 1874 al Museo Civico, datata e firmata). Il 1º ag. 1671 ottiene 1185 lire per "dodici piccoli pezzi d'artiglieria", sempre per Venaria Reale (Schede Vesme). Il Claretta gli attribuisce pure il toro in bronzo della torre di Torino (distrutta nel 1801).
Morì il 24 genn. 1681 e venne sepolto nella chiesa della Madonna degli Angeli. Suoi discendenti diretti furono Giuliano, Andrea e Giovanni Battista. Un suo ritratto, attribuito a Gaspard Rigaud, si conserva nel Museo d'arte antica di Torino (v. L. Mallè, I dipinti del Museo d'arte antica, Torino 1963, p. 168).
Fonti eBibl.:Gran parte dei docc. dell'Archivio di Stato di Torino sono riprodotti in Schede Vesme, I, Torino 1963, pp. 202-204; Torino, Bibl. reale, Miscell. patria, CLV, n. 19: [G. B. Boucheron], Osservaz. pratiche sopra l'eccellenza de' lavori d'oro d'argento (ms., 1788); C. Rovere, Descrizione del Reale Palazzo …, Torino 1858, pp. 17, 31, 34, 186; G. Claretta, La campana ducale ...e la famiglia Boucheron, in Atti della Soc. di archeol. e belle arti per la prov. di Torino, I (1875-76), pp. 234, 237-241, 246; M. Bernardi, Il Palazzo reale di Torino, Torino 1959, p. 48; A. Bargoni, in Mostra del Barocco piemontese (catal.), Torino 1963, III, p. 5; A. Griseri, La metamorfosi del Barocco, Torino 1967, p. 214 n.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 433.