VIGNOSO, Simone
Ammiraglio genovese che conquistò alla repubblica l'isola di Scio. Scoppiata nel 1345 un'insurrezione nella Liguria occidentale, fu organizzata da privati cittadini una flotta, al comando del V., a condizione che lo stato garantisse il rimborso delle spese. Venuto meno lo scopo di quella spedizione, la flotta fu mandata verso il Mar Nero dove le colonie genovesi avevano bisogno di protezione e arrivò l'8 giugno 1346 a Negroponte dove trovò Umberto II; delfino di Vienna, che si accingeva a muovere su Scio per farne base di una spedizione contro Smirne minacciata dai Turchi. Il V. respinse la proposta di azione comune, che sarebbe andata a vantaggio del delfino e dei Veneziani suoi alleati, e lo prevenne offrendo aiuto agli abitanti di Scio contro l'imminente attacco; in compenso dovevano accogliere le sue truppe e alzare bandiera genovese. Avutone un rifiuto, in quattro giorno (giugno 1346) s'impadronì di tutta l'isola meno la cittadella che si arrese il 12 settembre. Si volse allora contro le due Focee, vecchia e nuova, già state, come Scio, in possesso della famiglia Zaccaria, e nel mese di settembre le occupò; voleva estendere la conquista anche a Lesbo e a Tenedo ma, non assecondato dall'equipaggio, ritornò a Scio, dove, con gli altri azionisti e compartecipi della spedizione, costituì la Maona (v.) e dove fu podestà nel 1350; poi se ne perdone le tracce.
Bibl.: Oltre le storie generali di Genova, G. Heyd, Storia del commercio del Levante nel Medioevo, Torino 1913 (Bibl. dell'economista, X), p. 509 segg.; C. Hopf, Storia dei Giustiniani di Genova, Genova 1882 (estratto dal Giornale Ligustico, 1881); C. Manfroni, E. Marenco, G. Pessagno, Il Banco di S. Giorgio, 1911, p. 53 segg.