sinapsi
Struttura specializzata che consente la comunicazione tra due elementi nervosi o tra un elemento nervoso e un effettore, sia esso contrattile o secretorio. Fu Charles Scott Sherrington (premio Nobel per la medicina) che nel 1897 introdusse il termine synapsis per indicare il punto di contiguità e discontinuità tra due cellule nervose. Solo a metà del secolo scorso le tecniche di microscopia elettronica hanno permesso di avere la prima immagine di una sinapsi fornendo la prova definitiva della sua esistenza. Le sinapsi sono localizzate lungo i neuriti, ovvero lungo i prolungamenti citoplasmatici di una cellula nervosa (assone e dendriti). Il numero di sinapsi per neurone può variare tra 5000 e 100.000 e il numero totale di sinapsi presenti nel cervello umano è stato stimato tra 1013 e 1015. La sinapsi può essere schematicamente suddivisa in tre componenti principali: (a) la zona presinaptica, generalmente costituita da un rigonfiamento all’estremità dell’assone, denominato bottone sinaptico; (b) la fessura sinaptica, di circa 20÷80 nm, che separa la zona presinaptica e quella postsinaptica; (c) la membrana postsinaptica. La zona presinaptica contiene numerose piccole sfere di circa 20÷60 nm di diametro, denominate vescicole presinaptiche, che contengono una sostanza chimica chiamata trasmettitore chimico o, più generalmente, neurotrasmettitore. Tra i numerosi neurotrasmettitori identificati finora, si possono elencare la dopamina, la noradrenalina, la serotonina, l’acetilcolina, il glutammato e l’acido γ-amminobutirrico. All’arrivo di un impulso nervoso, ovvero di un segnale elettrico che ha viaggiato lungo l’assone, il neurotrasmettitore viene rilasciato nella fessura sinaptica e raggiunge la membrana postsinaptica ove si lega a molecole specifiche, i recettori, le quali innescano una serie di meccanismi che portano a cambiamenti elettrici della membrana della cellula post-sinaptica. Tali eventi sono alla base della trasmissione dell’informazione da una cellula all’altra.
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