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sincero

di Antonio Lanza - Enciclopedia Dantesca (1970)
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sincero

Antonio Lanza

Il vocabolo è usato, sia come attributo che come predicativo, specialmente in rima (unica eccezione in Pd VII 36), e sempre nel Paradiso.

Significa " puro " in Pd VI 17 la fede sincera (" scilicet christiana, quae est sine macula ", Benvenuto; " pura senza turbazione d'eresia ", Buti); VII 36 questa natura [la natura umana di Cristo] al suo fattore unita, / qual fu creata [" non dice ‛ generata ' ", Ottimo], fu sincera e buona, e 130 'l paese sincero (" cioè li cieli che sono di pura materia e però dice ‛ sincero ', cioè puro ", Buti).

Assieme al significato di " puro ", il termine acquista anche quello di " chiaro ", in XIV 139 'l piacer santo [per gli occhi di Beatrice] non è qui dischiuso, / perché si fa, montando, più sincero; XXVIII 37 quello [il cerchio d'igne, v. 25] avea la fiamma più sincera, e, con la sfumatura di " acuto ", " penetrante ", in riferimento agli occhi della mente, in XXXIII 52 la mia vista, venendo sincera /... intrava per lo raggio.

Vocabolario
sincèro
sincero sincèro agg. [dal lat. sincerus, propr. «non mescolato, fatto di un solo elemento, di una sola sostanza», e quindi «schietto, puro» (dalla stessa radice *sem-, *sim- «uno, uno solo» di semel e simplex)]. – 1. Genuino, puro; non...
sincerare
sincerare v. tr. [der. di sincero] (io sincèro, ecc.). – Rendere persuaso, assicurare una persona della verità di una cosa: vi dico questo per sincerarvi della mia buona fede; ho pianto, ho pregato, l’ho sincerata, l’ho vinta, è mia (Goldoni)....
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