sincero
Il vocabolo è usato, sia come attributo che come predicativo, specialmente in rima (unica eccezione in Pd VII 36), e sempre nel Paradiso.
Significa " puro " in Pd VI 17 la fede sincera (" scilicet christiana, quae est sine macula ", Benvenuto; " pura senza turbazione d'eresia ", Buti); VII 36 questa natura [la natura umana di Cristo] al suo fattore unita, / qual fu creata [" non dice ‛ generata ' ", Ottimo], fu sincera e buona, e 130 'l paese sincero (" cioè li cieli che sono di pura materia e però dice ‛ sincero ', cioè puro ", Buti).
Assieme al significato di " puro ", il termine acquista anche quello di " chiaro ", in XIV 139 'l piacer santo [per gli occhi di Beatrice] non è qui dischiuso, / perché si fa, montando, più sincero; XXVIII 37 quello [il cerchio d'igne, v. 25] avea la fiamma più sincera, e, con la sfumatura di " acuto ", " penetrante ", in riferimento agli occhi della mente, in XXXIII 52 la mia vista, venendo sincera /... intrava per lo raggio.