sindrome di Balint
Sindrome neuropsicologica conseguente a lesione bilaterale della porzione di corteccia cerebrale posta a cavallo tra il lobo parietale e quello occipitale. Essa comporta quattro sintomi: (a) aprassia dello sguardo (anche detta paralisi psichica dello sguardo); (b) atassia ottica o visuo-motoria; (c) deficit di attenzione; (d) deficit della valutazione delle distanze. L’aprassia dello sguardo consiste nel fatto che il paziente non riesce più a effettuare movimenti oculari intenzionali per seguire un bersaglio in movimento. Tuttavia, non si tratta di una vera e propria paralisi motoria dello sguardo poiché il paziente può muovere gli occhi in qualunque direzione ancorché senza una regola o un’intenzione precisa. L’atassia ottica implica una marcata imprecisione (o assoluta impossibilità) nell’effettuare movimenti di prensione dell’arto superiore per raggiungere un oggetto nel campo visivo, in assenza di deficit sensoriali o motori generali che possano spiegare il sintomo. Il deficit di attenzione si manifesta sia come restringimento focale dell’attenzione (ovvero come incapacità del paziente di prestare attenzione o di notare, mentre sta fissando un punto davanti a sé, qualunque altro oggetto si trovi nel suo campo visivo), sia come eminegligenza spaziale unilaterale (ovvero come incapacità di prestare attenzione a oggetti posti alla sinistra del campo visivo, pur in assenza di deficit sensoriali periferici). Il deficit nella valutazione delle distanze, infine, significa che il paziente non riesce più a dire quale fra due oggetti sia più vicino a sé, oppure non riesce a valutare realisticamente la distanza tra due oggetti. A questo problema si accompagnano difficoltà nel valutare la lunghezza, la profondità, lo spessore o le dimensioni degli oggetti. (*)
→ Neuroscienze. Basi fisiologiche dei processi decisionali