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sindrome di Balint

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
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sindrome di Balint


Sindrome neuropsicologica conseguente a lesione bilaterale della porzione di corteccia cerebrale posta a cavallo tra il lobo parietale e quello occipitale. Essa comporta quattro sintomi: (a) aprassia dello sguardo (anche detta paralisi psichica dello sguardo); (b) atassia ottica o visuo-motoria; (c) deficit di attenzione; (d) deficit della valutazione delle distanze. L’aprassia dello sguardo consiste nel fatto che il paziente non riesce più a effettuare movimenti oculari intenzionali per seguire un bersaglio in movimento. Tuttavia, non si tratta di una vera e propria paralisi motoria dello sguardo poiché il paziente può muovere gli occhi in qualunque direzione ancorché senza una regola o un’intenzione precisa. L’atassia ottica implica una marcata imprecisione (o assoluta impossibilità) nell’effettuare movimenti di prensione dell’arto superiore per raggiungere un oggetto nel campo visivo, in assenza di deficit sensoriali o motori generali che possano spiegare il sintomo. Il deficit di attenzione si manifesta sia come restringimento focale dell’attenzione (ovvero come incapacità del paziente di prestare attenzione o di notare, mentre sta fissando un punto davanti a sé, qualunque altro oggetto si trovi nel suo campo visivo), sia come eminegligenza spaziale unilaterale (ovvero come incapacità di prestare attenzione a oggetti posti alla sinistra del campo visivo, pur in assenza di deficit sensoriali periferici). Il deficit nella valutazione delle distanze, infine, significa che il paziente non riesce più a dire quale fra due oggetti sia più vicino a sé, oppure non riesce a valutare realisticamente la distanza tra due oggetti. A questo problema si accompagnano difficoltà nel valutare la lunghezza, la profondità, lo spessore o le dimensioni degli oggetti. (*)

→ Neuroscienze. Basi fisiologiche dei processi decisionali

Vedi anche
cortéccia cerebrale cortéccia cerebrale Sostanza grigia che forma lo strato superiore degli emisferi cerebrali. Nell'uomo, come pure negli altri Mammiferi superiori, è percorsa da solchi, più o meno profondi e più o meno estesi, che ne permettono la suddivisione in lobi e in circonvoluzioni e, allo stesso tempo, ne aumentano ... ADHD Sigla di Attention Deficit and Hyperactivity Disorder, con la quale si indica una sindrome psichiatrica caratterizzata da difficoltà di concentrazione e incapacità di focalizzare l’attenzione, impulsività, iperattività e irrequietezza motoria. I sintomi, che si manifestano in contesti e ambienti di vita ... neuropsicologia Branca delle neuroscienze che studia le relazioni tra l’esperienza psichica (e comportamento) e i processi neurobiologici su cui tale esperienza si fonda. La neuropsicologia tratta dunque essenzialmente delle funzioni mentali superiori nei loro rapporti con le strutture cerebrali. Il principale metodo ... atassia Disturbo neurologico che si manifesta nell’esecuzione dei movimenti, che vengono effettuati senza misura e con errori di direzione (atassia dinamica), oppure nella conservazione delle posizioni del tronco e degli arti (atassia statica). È espressione di lesione dei sistemi cerebellare, labirintico e ...
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