adattamento, sindrome generale di
Complesso di alterazioni della fisiologia dovute a stress fisici, chimici, sociali e psicologici. La sindrome generale di a. fu evidenziata dal medico endocrinologo ungherese Hans Selye, nei suoi studi su cavie di laboratorio, il quale dimostro che essa si organizza in tre fasi successive. La prima fase, di allarme, è contrassegnata da una reazione di stress acuto in cui sono mobilitate le difese dell’organismo (iperattivazione ipofisi-corticosurrene). Nella seconda fase, di resistenza, l’organismo è impegnato nel fronteggiare l’agente stressante (definito stressor); la reazione di stress è sempre attiva e continua l’iperproduzione di cortisolo. La terza fase, di esaurimento, subentra quando l’esposizione allo stressor si protrae in modo abnorme e l’organismo non può mantenere più a lungo lo stato di resistenza; in questa fase la corteccia surrenale entra in stato di esaurimento funzionale e si possono sviluppare nell’organismo patologie difficilmente reversibili che portano, nei casi estremi, alla morte. L’importanza delle scoperte di Selye risiede soprattutto nel fatto che per la prima volta in fisiologia e in medicina veniva stabilita l’esistenza di un rapporto tra stimoli esterni, per es. di minaccia, e reazione interna dell’organismo, dimostrabile, obiettivabile e misurabile. Sebbene questo meccanismo fosse probabilmente conosciuto da molti medici, sulla base delle osservazioni derivate dall’esperienza clinica quotidiana, la formulazione del concetto di stress rese possibile uno studio scientifico sistematico del rapporto tra organismo e ambiente e, nello specifico, tra stimoli ambientali, reazioni psicologiche, modificazioni fisiologiche e sviluppo di malattie.