metabolica, sindrome
Coesistenza, nello stesso soggetto, di almeno tre delle seguenti alterazioni metaboliche e vascolari: diabete o intolleranza al carico di glucidi; iperinsulinemia assoluta o relativa allo stimolo glucidico; aumento del colesterolo totale, associato o meno a quello dei trigliceridi; basso livello di HDL e alto di LDL-colesterolo; aumento dell’uricemia; ipertensione arteriosa; presenza di microalbuminuria nelle urine; aumento, rispetto a parametri dettati dalle società scientifiche, della circonferenza addominale per depositi adiposi viscerali e sottocutanei. La coesistenza di queste patologie, associate in modo variabile, spesso con familiarità spiccata, permette in modo statisticamente significativo di prevedere il rischio di malattie cardiovascolari in un determinato paziente. In partic., la resistenza insulinica, strettamente correlata all’adiposità viscerale, è proporzionale agli eventi ischemici e trombotici cerebrali e cardiaci, come lo sono il diabete e l’ipertensione arteriosa. Il concetto di sindrome m. (detta anche sindrome plurimetabolica) ha permesso di sensibilizzare i soggetti a rischio e di fare buona prevenzione verso ictus e infarto del miocardio, anche in assenza di vistose alterazione di un unico settore metabolico.