SINECIE (Συνοίκια)
Festa ateniese, che si celebrava ogni anno il sedicesimo giorno del mese di Ecatombeone (il primo del calendario attico) e costituiva quasi un preludio delle Panatenee. Una tradizione, indubbiamente antichissima, riferita da Tucidide (II, 15), collegava l'istituzione di questa festa col sinecismo attico operatosi per volontà di Teseo: essa era dedicata alla dea protettrice della città, Atena Poliade, divenuta, in grazia del sinecismo, la divinità patrona di tutta l'Attica. La cerimonia principale della festa consisteva, almeno dal sec. IV, in un sacrificio che si offriva nel Pritaneo, presso le statue di Irene (la dea della pace) e di Estia (cfr. Pausania, I, 18, 3). È discusso se il sacrificio che si offriva dinnanzi al simulacro di Irene, fosse in origine incruento; vi si aggiunse certo in seguito anche l'offerta di animali, tanto che, negli anni 333 e 332 a. C., il valore delle pelli raggiunse la cifra di circa 800 dramme.
Bibl.: A. Mommsen, Feste der Stadt Athen im Altertum, Lipsia 1898, p. 35 segg.; L. Deubner, Attische Feste, Berlino 1932, p. 36 segg.; M. Nillson, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV A, col. 1435.