SINFISI (dal gr. συμϕύω "cresco insieme")
In anatomia questo termine significa unione. Galeno adoperò la parola sinfisi in senso molto largo e distinse le sinfisi in sincondrosi, se il mezzo di unione tra le ossa era cartilagineo, in sinneurosi se era fibroso, e in sissarcosi se era carnoso. Attualmente s'intende per sinfisi una speciale forma di articolazione, nella quale i due capi articolari sono uniti per mezzo di tessuto fibro-cartilagineo per una grande parte della loro superficie, mentre per una piccola porzione sono separati per mezzo di una cavità articolare: esempî di sinfisi sono quella del pube: symphysis ossium pubis e secondo alcuni la sacroiliaca: articulatio sacroiliaca. Le sinfisi sono dotate di limitatissimi movimenti; però nella sinfisi del pube all'epoca del parto si produce una specie di imbibizione e rigonfiamento del tessuto cartilagineo, in modo che i due capi articolari si possono allontanare sensibilmente uno dall'altro, determinando un aumento del diametro trasverso della pelvi.
In anatomia patologica s'indica con la parola sinfisi l'aderenza che può stabilirsi in seguito a esiti di processi infiammatorî fra la superficie di un organo e tutta la superficie corrispondente della cavità nella quale è contenuto l'organo, p. es. fra tutta la superficie viscerale e la parietale del pericardio, delle pleure, ecc. (sinfisi pericardica, sinfisi pleurica, ecc.); v. anche sinechia.