SINGAPORE
(XXXI, p. 844; App. II, II, p. 834; III, II, p. 749; IV, III, p. 335)
Al censimento del 1990 S. contava 2.690.000 ab., dei quali 2.089.000 cinesi, 380.600 malesi e 191.000 indiani. La densità di popolazione dello stato insulare − formato da un'isola lunga 42 km e larga 23, e da una sessantina di isolette adiacenti, 20 delle quali abitate − ha superato i 4300 ab./km2. Nel decennio 1980-90 il prodotto interno lordo di S. è cresciuto, in termini reali, al tasso medio annuo del 6,4%. Il reddito medio per abitante nel 1993 equivaleva a 15.730 dollari statunitensi pro capite. Le attività primarie, ridotte essenzialmente alla produzione di frutta e ortaggi, contribuiscono in misura ormai del tutto marginale (0,2%) alla formazione del prodotto interno lordo e, nel 1993, occupavano solo lo 0,3% delle forze di lavoro. Fondamentale è invece l'apporto delle attività manifatturiere (apparecchi elettrici ed elettronici, raffinazione del petrolio e prodotti derivati, prodotti chimici, macchinari, mezzi di trasporto, costruzioni navali, confezioni tessili: 27,5% del PIL e 27% delle forze di lavoro nel 1993). Alla produzione di energia elettrica si provvede con petrolio e altri combustibili, che nel 1991 hanno totalizzato il 14% del valore complessivo delle importazioni. Il settore dei servizi finanziari e commerciali (28,8% del PIL e 10,9% delle forze di lavoro) ha registrato una forte espansione nel corso degli anni Ottanta. Nel 1993 erano operative 128 banche commerciali. Con un movimento commerciale di 206 milioni di t nel 1991, il porto di Singapore è il più trafficato del mondo, dopo quello di Rotterdam.
Storia. - Negli ultimi sedici anni, dal 1978 al 1994, il governo di S. non ha modificato i suoi tratti paternalistici e autoritari, anche se Lee Kwan Yew, che aveva guidato il paese fin dall'uscita di quest'ultimo dalla federazione malese, nel novembre 1990 si dimise dalla carica di primo ministro trasferendo l'incarico al suo vice, Goh Chok Tong. Lee, convinto di governare un paese politicamente immaturo, aveva istituito stretti controlli sulla popolazione, intervenendo anche sulle questioni più irrilevanti e pianificando in ogni settore. Egli mantenne comunque fino al dicembre 1992 la carica di segretario generale del Partito d'Azione Popolare (PAP), che fin dalla fondazione, grazie a una legge elettorale che premiava il partito di maggioranza, si era assicurato tutti, o quasi, i seggi in palio. Ciò era avvenuto sia nelle elezioni generali del 1980 che in quelle del 1984. In queste ultime, però, il partito scese dal 75% al 62,9% e fu varato un emendamento costituzionale che prevedeva l'attribuzione di 3 seggi all'opposizione (con limitato diritto di voto) nel caso in cui quest'ultima non ne avesse conquistato nessuno. Nell'agosto 1985 Wee Kim Wee, già presidente della Singapore Broadcasting Corporation, fu eletto presidente della Repubblica, carica nella quale fu riconfermato nel 1989. La situazione interna rimase caratterizzata da una sostanziale stabilità assicurata anche da una rigida politica repressiva e da un controllo pressoché totale dell'informazione. Nell'agosto 1986 furono, in questa direzione, approvati alcuni emendamenti al Parliament Act (del 1974): il Parlamento fu abilitato a multare, espellere, imprigionare i membri giudicati colpevoli di aver abusato dei loro privilegi. Una legge sulla stampa consentì inoltre al governo di proibire la distribuzione di pubblicazioni estere che si riteneva interferissero nella politica interna del paese. Sulla base di queste disposizioni, nel novembre 1986 il segretario generale del Partito dei lavoratori, J.B. Jejaretnam, uno dei due membri dell'opposizione parlamentare, fu condannato a un mese di prigione, privato del seggio e gli fu interdetta la possibilità di presentarsi alle elezioni per cinque anni. Nelle elezioni generali del settembre 1988 il PAP scese al 61% pur assicurandosi tutti i seggi tranne uno. Nel gennaio 1991 furono varati alcuni emendamenti alla Costituzione in base ai quali il presidente della Repubblica si vide riconoscere un potere di veto sulle proposte di legge finanziaria e il ruolo di arbitro nei casi di detenzione per ragioni di sicurezza nazionale. Le elezioni anticipate dell'agosto 1991 confermarono il ridimensionamento del PAP che raccolse il 60% dei voti conquistando 77 degli 81 seggi in palio. Nell'agosto 1993 Ong Teng Cheong, fino allora vice primo ministro, assunse la carica di presidente della Repubblica, il primo eletto direttamente e per un periodo di sei anni.
In politica estera S. ha sviluppato un'attiva linea di cooperazione regionale e, dopo la fine della guerra del Vietnam, ha avviato un processo di avvicinamento alla Cina culminato nell'ottobre 1990 con lo stabilirsi di normali relazioni diplomatiche con quel paese. Come membro dell'ASEAN (Association of South-East Asian Nations) S. fu particolarmente attivo durante gli anni Ottanta per favorire un processo di pace in Cambogia e l'instaurarsi di un governo neutrale in quel paese. In campo economico, S. ha conosciuto nell'ultimo quindicennio, insieme agli altri paesi di nuova industrializzazione del Sud-Est asiatico, una straordinaria crescita economica, trainata dall'industria e resa possibile anche da un attento controllo del governo sul sistema economico e sulle relazioni industriali.
Bibl.: J.R. Clammer, Singapore: ideology, society, culture, Singapore 1985; L.B. Krause, R.S. Milne, The Singapore economy reconsidered, ivi 1987; K.D. Mauzy, Singapore: the legacy of Lee Kuan Yew, Boulder 1990; R.K. Vasil, Governing Singapore, Singapore 1992.
Architettura. - La storia dell'isola su cui sorge S., localizzata com'è all'estremità meridionale della penisola malese, in situazione assai propizia ai traffici commerciali marittimi, risale a epoca antica, ma la città venne fondata solo nel 1819 dall'inglese East India Company. Il centro urbano ha mantenuto il carattere di tradizionale città coloniale asiatica sino agli anni Cinquanta del 20° secolo, quando architetti inglesi che operavano nella colonia e progettisti locali che avevano studiato in Inghilterra iniziarono a modificarne l'aspetto in senso moderno, realizzando costruzioni che univano ai caratteri dell'International Style riferimenti vernacolari all'architettura cinese. Solo dalla sua piena indipendenza, nel 1965, S. da avamposto coloniale si è trasformato in un centro finanziario e commerciale di primo rango; il fenomeno è stato accompagnato da una rapidissima crescita edilizia che ha investito l'intero territorio, del resto assai modesto (la superficie dell'isola è pari a soli 626 km2). Ciò ha comportato da un lato la forte erosione dell'ambiente naturale, al punto che dal 1991 sono in corso di realizzazione programmi di recupero di nuovo suolo dal mare, dall'altro la crescita in altezza dell'edificato, in seguito alla quale l'immagine del centro urbano diventa sempre più simile a quella di una città americana.
Un ruolo di primo piano nella pianificazione urbanistica e nella progettazione delle opere pubbliche, in questi anni di grande sviluppo e trasformazione, è stato svolto direttamente dalle agenzie governative. Rilevante è stata l'attività dello Housing Development Board (HDB), costituito già nel 1960, fra le cui responsabilità dirette ricadono la progettazione dei nuovi quartieri residenziali e dei maggiori complessi di edilizia abitativa pubblica, nei quali sono spesso impiegate tecnologie costruttive assai avanzate. Già nei primi anni Ottanta, grazie ai programmi edilizi condotti dallo HDB, il 70% della popolazione viveva in alloggi pubblici, e questa percentuale è aumentata negli anni successivi quando a S., e nelle nuove città satellite che sull'isola circondano il centro urbano principale, il patrimonio edilizio pubblico ha raggiunto il mezzo milione di appartamenti. Nella seconda metà degli anni Ottanta si è cercato di migliorare la qualità dei singoli distretti residenziali, attraverso una maggiore varietà tipologica (alle onnipresenti case a torre, nelle città satellite di Pasir Ris e Bishan sono stati intervallati blocchi residenziali a bassa altezza), la modellazione paesaggistica del sito, la maggiore caratterizzazione dei centri di quartiere. In questo quadro lo HDB ha anche progettato molte delle nuove sedi religiose della città; fra le più notevoli una serie di moschee, come quella di Daru Amal (1986), o la Siglap (1991) che abbraccia, includendola, una più piccola vecchia moschea che occupava il luogo. La seconda agenzia governativa che ha contribuito alla definizione della scena urbana è la Urban Redevelopment Authority (URA), creata nel 1974, con il compito di curare il riadattamento dei più vecchi edifici del centro urbano e la conservazione di un certo numero di aree della città coloniale. Fra le zone sottoposte a conservazione dall'URA va ricordata quella di Tanjong Pagar, dove sono state recuperate 221 case-botteghe. L'URA ha anche promosso interventi privati di recupero, com'è accaduto per l'area residenziale di Emerald Hill, dove molte splendide ville storiche sono state sapientemente restaurate, per il Raffles Hotel (1991), lussuoso albergo aperto originariamente nel 1887 e restaurato dallo studio Architects 61, o per il vecchio Immigration Office, situato nell'antico distretto coloniale della città e trasformato in museo (1989), a cura del gruppo DP Architects. Fra gli organismi pubblici con competenze progettuali va da ultimo citato anche il Public Works Department, a cui si devono le maggiori infrastrutture dell'isola, a partire dal Changi International Airport, progettato nel 1981.
Gli uffici governativi, dotati di un consistente staff tecnico, coordinano anche l'opera dei professionisti esterni chiamati a collaborare alla realizzazione delle maggiori opere pubbliche. Fra queste va ricordato il sistema di trasporto metropolitano (Mass rapid transit), completato nel periodo 1986-89, che ha costituito un campo di applicazione della più recente sperimentazione in architettura. Fra le opere più interessanti è il gruppo di sette stazioni, ognuna delle quali è identificata da un'alta copertura ad arco realizzata con travature in cemento armato precompresso, disegnato da un consorzio internazionale che includeva lo studio DP Architects di S., lo svedese BSK Konsult, l'inglese Halcrow Group Architectural Practice.
Nel campo del professionismo privato sono attivi a S. sia architetti di origine locale (e di formazione scolastica quasi sempre statunitense), sia stranieri; i più noti fra questi ultimi, come K. Tange, I.M. Pei, M. Safdie, sovente associati a progettisti del luogo, hanno reso gli sviluppi dell'architettura di S. un fenomeno assai sfaccettato. Oltre tre quarti della popolazione multietnica dell'isola è di origine cinese: ed è da quella comunità che proviene la maggior parte degli architetti locali che operano a Singapore. Fra gli studi professionali più affermati è il Team 3 International, diretto da Lim Chong Keat, che fra il 1966 e il 1969 è stato presidente del Singapore Institute of Architects e ha avuto un ruolo fondamentale nella costituzione di un legame privilegiato fra la pratica professionale statunitense e il Sud-Est asiatico. Fra le opere di maggior rilievo del gruppo è il municipio della città satellite di Jurong (1971-74) che echeggia forti motivi espressionisti. Lo studio Akitek Tenggara fondato da Tay Kheng Soon è noto per il tentativo di armonizzare il modo di vivere tradizionale asiatico e l'epoca contemporanea. Seguono questo orientamento le sue opere più recenti come il complesso residenziale di edilizia a schiera Chancery Lodge (1986), o il tempio taoista Chee Tong (1987), nella città satellite di Hougang, traduzione nel linguaggio moderno dell'architettura sacra storica.
Ma chi ha maggiormente contribuito alla nascita di quella che può essere definita un'architettura regionale a S. è W. Lim, la cui complessa attività di ricerca, nella progettazione architettonica e urbanistica nell'intero Sud-Est asiatico, ha pochi rivali. Dopo aver realizzato due fra i maggiori complessi commerciali dell'isola, il People's Park Complex (1972) e lo Woh Hup Complex (1974), grandi edifici a gradoni che segnano il panorama della città, con il St. Andrew's Junior College (1978) Lim è entrato in una nuova fase di sperimentazione delle forme della geometria e delle possibilità espressive del colore, componendo una personale versione asiatica dell'architettura moderna. Fra le sue opere più recenti ricordiamo la sede dell'industria Crittal (1979), in cui il colore enfatizza le sofisticate tecnologie costruttive, quella dell'industria Yeo Hiap Seng (1981-82), segnata da grandi volte semicircolari, il Tampines North Community Center (1989), il cui volume movimentato raccoglie sale d'incontro e attrezzature sportive.
Altrettanto forte è la presenza professionale non locale, soprattutto statunitense e giapponese, attiva essenzialmente nella progettazione delle sedi delle grandi società che operano nell'isola. Si devono allo statunitense Pei il grattacielo lamellare della Overseas Chinese Bank (1976) e le torri di Raffles City, gigantesco complesso completato nel 1986, che ospita spazi commerciali, alberghi e centri per conferenze. Di P. Rudolph, anch'egli statunitense, è la movimentata torre residenziale The Colonnades (1987). Notevole successo ha riscosso il giapponese Tange, autore del grande stadio coperto cittadino, il Singapore Indoor Stadium (completato nel 1990), della geometrica torre della Overseas Union Bank (1980), progettata in collaborazione con lo studio SAA Partnership e del complesso per uffici United Overseas Plaza (1983-94), progettato con la consulenza di Ove Arup e Partners e di Architects 61.
L'immagine architettonica recente di S., segnata dal veloce mutamento dello scenario urbano, si presenta ricca e potenzialmente assai promettente, ma insieme iper-frammentata, giacché è costituita da singole costruzioni non connesse in un contesto urbano dall'identità precisa. Non è infatti emersa una vera tradizione costruttiva, o scuola, che derivando dalle varie tendenze in corso dia luogo a un'architettura dai chiari accenti regionali. Negli anni recenti, anche in relazione al nuovo piano di espansione del 1991, che indica le linee di evoluzione per il territorio nel 21° secolo, si va dibattendo sull'esigenza di dare una più forte identità alla città; s'inquadra in questa nuova sensibilità anche la disponibilità alla conservazione dell'edilizia storica che sino ai primi anni Ottanta era stata oggetto di completa sostituzione nelle operazioni di massiccio rinnovo urbano.
Bibl.: J. Beamish, J. Ferguson, A history of Singapore architecture. The making of a city, Singapore 1985; U. Kultermann, Architecture in South-East Asia: Singapore, in Mimar, 23 (1987); N. Edwards, P. Keys, A guide to buildings, streets, places, Singapore-Kuala Lampur 1988; R. Powell, Innovative architecture of Singapore, Singapore 1989; T. Sieuw Eng, Planning principles in pre- and post-independence Singapore, in Town Planning Review, 2 (1992); R. Powell, Current architecture in Singapore, in Mimar, 43 (1992).