SINGNATIDI (dal gr. σύν "insieme" e γνάϑος "mandibola"; lat. scient. Syngnathidae)
Famiglia di Teleostei dell'ordine Thoracostei, sottordine Lophobranchii (v. lofobranchi). Comprende specie fortemente specializzate, distinte per il muso allungato tubolare, con la piccola bocca priva di denti, il corpo allungato ricoperto di scudi ossei, riuniti in anelli trasversali e disposti secondo 7 serie longitudinali sul tronco, 4 sulla coda. Le branchie sono a ciuffo, portate da un corto peduncolo; la camera branchiale si apre con una piccola apertura. Hanno una sola dorsale; l'anale generalmente piccola, la codale e le pettorali possono mancare; le ventrali mancano sempre.
Nel Mediterraneo sono rappresentati i seguenti 3 generi: il genere Syngnathus, caratterizzato dal corpo sottile allungato, dalla presenza di pinne dorsale, anale, pettorali e codale, comprende più specie, dette in Italia pesce ago o angusigole false (v. pesce ago).
Il genere Hippocampus è caratterizzato dalla forma del capo, inclinato ventralmente, e dalla presenza di una cresta occipitale, che gli dànno la somiglianza con una testa di cavallo, donde il nome di cavallucci marini (v. ippocampo).
Il genere Nerophis le cui specie hanno il corpo rettilineo, sottile, quasi liscio, cilindrico e sono prive di tutte le pinne, all'infuori della dorsale. Nel Mediterraneo sono note due specie: N. maculatus Raf. e N. ophidion L. Il primo, più grande, arriva ai 28 cm.
Nei mari dell'Europa settentrionale è rappresentato pure il gen. Entelurus. Simile ai nostri cavallucci è la specie australiana Phylloteryx eques, provvista di lunghi filamenti cutanei e priva di tasca incubatrice, comune anche nel Mar dei Sargassi.
Bibl.: M. Rauther, Die Syngnathiden, in Fauna e flora del golfo di Napoli, monogr. XXXVI (1925); U. D'Ancona, Thoracostei, ibid., monogr. XXXVIII (1933), p. 281; id., Le specie mediterranee del genere Syngnathus, in R. Comit. Talass. ital., mem. CCX (1934).