sinistro
Presenta un numero non molto elevato di occorrenze, esclusive della Commedia, con una sola eccezione per la Vita Nuova e una per il Convivio. Contrapposto esplicitamente a ‛ destro ', è riferito a una parte del corpo umano (Pg X 26 or dal sinistro e or dal destro fianco; XIII 15 [Virgilio] fece del destro lato a muover centro, / e la sinistra parte di sé torse), oppure a qualche cosa " che sta a sinistra ": If XXXIV 44 [delle tre facce di Lucifero] la destra parea tra bianca e gialla; / la sinistra a vedere era tal, quali / vegnon di là onde 'l Nilo s'avvalla; IX 46 Quest'è Megera dal sinistro canto; / quella che piange dal destro è Aletto; e analogamente, con variazione di costrutto, in Pd XXXII 121 colui che da sinistra le s'aggiusta [a Maria] / è 'l padre [Adamo]... / dal destro vedi quel padre vetusto / di Santa Chiesa, s. Pietro. E così in Pg XXIX 130.
Ricorre con lo stesso valore anche senza che la contrapposizione a ‛ destro ' sia esplicita: Vn XIV 4 mi parve sentire uno mirabile tremore incominciare nel mio petto da la sinistra parte; Pg XXIX 68 L'acqua... / rendea me la mia sinistra costa; If XXI 136 Per l'argine sinistro volta dienno (ma la tradizione conosce anche la variante Per l'argine sinistra volta dienno, " su per l'argine fecero una svolta a sinistra "; v. Petrocchi, ad l.); XVI 96, Pg XXX 61, Pd VIII 58 Quella sinistra riva che si lava / di Rodano, la Provenza, delimitata dalla riva s. del Rodano.
La locuzione avverbiale a sinistra compare solo in If XIV 126, XVIII 21 e XXXI 83; in Pg IV 57 e V 5 si ha da sinistra; in XXVIII 26 'nver' sinistra; in altri casi è sostituita dal sostantivo ‛ mano ' accompagnato dall'aggettivo s.: a man sinistra (If X 133), da man sinistra (XXIX 53, Pg III 58); talora il sostantivo è sottinteso, e in questo caso l'aggettivo è preceduto dall'articolo e può essere seguito da un pronome personale: XXX 43 volsimi a la sinistra; XXXII 8 ver' la sinistra mia; If VII 39 a la sinistra nostra. Ma ricorrono, nello stesso significato, anche altri sostantivi, in un esempio in unione con il possessivo: Cv III V 17 nel braccio sinistro; Pd I 46 in sul sinistro fianco; If XIII 115 da la sinistra costa; XVII 69 dal mio sinistro fianco; Pg XXIX 67 e IV 120.
Alcuni fra gli esempi finora citati si riferiscono al fatto che D. e Virgilio, nel loro viaggio infernale, a eccezione del momento del loro ingresso nel VI cerchio (cfr. If IX 132) e di quando si avvicinano a Gerione (cfr. XVII 31), procedono sempre a s.: direzione simbolicamente indicativa dell'esperienza che essi compiono attraverso il regno del male e dell'errore. Nella Bibbia, infatti (come del resto nei classici), la s. è la mano dell'errore, del male e dell'ira di Dio (cfr. Prov. 4, 27 " vias enim, quae a dextris sunt, novit Dominus, / perversae vero sunt quae a sinistris sunt "); a questo tema si collegano le occorrenze di If X 133, XIV 126, XVIII 21, XXI 136, XXIX 53, XXXI 83.
Un secondo gruppo di occorrenze, anche queste già citate (Pg IV 57 e 120, V 5, XIII 15, Pd I 46), si collega al fatto che nel Purgatorio D., stando rivolto verso levante, vede salire il sole alla sua s. invece che alla sua destra, come accade a chi si trova nell'emisfero boreale; a questo particolare allude anche l'exemplum fictum di Cv III V 17 se uno uomo fosse in Lucia dritto, sempre che volgesse la faccia in ver lo sole, vedrebbe quello andarsi nel braccio sinistro (già citato).
In un esempio, sostantivato, al femminile, vale " la mano sinistra ": cfr. If IX 83 Dal volto rimovea quell'aere grasso, / menando la sinistra innanzi spesso.
In senso metaforico ricorre in Pd XII 129 la sinistra cura, " la sollecitudine per i beni mondani "; secondo la maggior parte dei commentatori la metafora deriverebbe dall'interpretazione allegorica che di Matt. 6, 3 (" nesciat sinistra tua quid faciat dextera tua ") era stata data dalla patristica e dalla scolastica, interpretazione così riassunta da Tommaso d'Aquino nel suo Commento al passo evangelico: " Per sinistram intentio perversa designatur vanae laudis; per dexteram intentio sancta implendi praecepta Dei " (meno bene il Porena, invece, interpreta le cure " sinistre " perché " di minore importanza rispetto alle spirituali ").