SINNADA (τὰ Σύνναδα, Synnăda)
Antica città di Frigia, il cui sito già ritenuto corrispondente alle città di Afyon-Karahisar, si è visto per ritrovamento di un certo numero di iscrizioni dover corrispondere all'odierno villaggio di Cifut-Kasaba, cinque ore di cammino più a S., in luogo meglio corrispondente alle indicazioni delle distanze da altri centri identificati riportate nella Tabula Peutingeriana. La città era in un altipiano a ridosso delle montagne di Pisidia. La prima menzione se ne ha nella narrazione della guerra di Antigono contro Seleuco e gli altri diadochi che terminò con la battaglia di Ipso (301 a. C.; Diod., XX, 107), poi in occasione della spedizione contro i Galati di Manlio Vulsone (Liv., XXXVIII, 15). Tenne a essere città greca, fondazione di Acamante, popolata da Dori e da Ioni, e tali origini volle attestare in sue monete d'età imperiale. Dopo la vittoria dei Romani su Antioco fece forse parte del regno di Pergamo, poi fu assegnata alla provincia romana d'Asia, e per qualche tempo staccata dall'Asia e riunita alla provincia di Cilicia. Cicerone governatore di Cilicia nell'anno 51 vi tenne tribunale. Durante l'impero fu sede di uno dei distretti giuridici della provincia d'Asia, e assunse i titoli di μητρόπολις e di νεωκόρος. Le celebri cave di pietre colorate appartenenti al territorio di Sinnada erano presso il villaggio di Dokimion, onde anche il nome di δοκιμίτης λίϑος, ma la denominazione data dai maggiori consumatori è quella di marmor synnadicum, nei monumenti romani largamente usato (mod. paonazzetto). I vescovi di Sinnada figurano presenti a tutti i grandi concilî d'Asia Minore.
Bibl.: G. Perrot, Note sur la situation de Synnada, in Revue Archéologique, XXXI (1876), p. 190; W. M. Ramsay, Historical geography of Asia Minor, Londra 1890, p. 135; id., Cities and Bishoprics of Phrygia, I, ii, Oxford 1897, p. 735; le iscrizioni in Corp. Inscr. Lat., 13.655 seg., 14.402 seg.; Papers of American School at Athens, III; Revue Archéol., XXXI (1876), p. 190; Bull. de Corr. Hell., VII, p. 299; XI, p. 219; XVII, p. 279; Athen. Mitteil., XXI, p. 39. Le monete, in Catalogue of the Coins of the Brit. Mus., Phrygia; B. V. Head, Historia Numorum, 2ª ed., Oxford 1911, p. 686.