Sioux Nome francese, adattamento dell’indigeno Nādowessi, «piccolo serpente», del più notevole gruppo degli Indiani delle Praterie, oggi numericamente esiguo e confinato in riserve.
Giunti nelle praterie nordamericane da territori posti sulla sinistra del Mississippi, i S. si distinguevano per un’economia basata sulla caccia nomade del bisonte e sulla raccolta (riservata alle donne). Erano raggruppati in clan patrilineari ed esogamici, politicamente divisi in 7 gruppi, ciascuno con un proprio territorio ben determinato. Nel 1890, in seguito alla continua pressione coloniale degli USA, insorsero, riportando notevoli perdite.
Le lingue parlate dai S. costituiscono una famiglia, genealogicamente vicina, secondo alcuni studiosi, alla famiglia irochese-cherokee, secondo E. Sapir affine alle lingue Hoka. La famiglia S. si divide in tre grandi gruppi: il meridionale e l’orientale sono oggi estinti; il centrale comprende molte varietà, tra cui lo Hidatsa, il Mandan, il Chiwere, il Dhegiha e il Dakota-Assiniboine, parlate nel territorio compreso tra il Mississippi e le Montagne Rocciose.