BARRY, sir Charles
Nato il 23 maggio 1795, morto il 12 maggio 1860, fu forse il più celebre architetto inglese del principio del sec. XIX. Cominciò a esercitare nel 1822 ed eseguì presto lavori in stile gotico specialmente; ma l'impressione ricevuta dall'architettura egiziana e da quella classica durante i suoi viaggi in Italia, in Grecia, in Egitto e altrove, destò in lui il desiderio d'imitare quella maniera monumentale, come fece nella Town Hall di Halifax (1860), nell'Athenaeum e nell'Istituto di belle arti a Manchester. Introdusse la maniera fiorentina nei suoi famosi club di Londra - quello dei Viaggiatori (1829-1831) e il Reform Club (1837) - e in varî edifici privati.
La sua passione per la grandiosità degli effetti risulta anche dai suoi studî sul piano regolatore della città di Londra, come facilmente si può vedere nel suo progetto di raggruppamento degli uffici governativi - eseguito poi, salvo poche varianti, nel modo da lui concepito - e nella sistemazione di Trafalgar Square. Ma l'opera che gli diede maggior fama è il nuovo palazzo del parlamento (Westminster Palace) a Londra (1839-1860). Il piano di questo edificio è classico e la sua composizione simmetrica, per quanto nei particolari, non disegnati da lui, presenti una forma ampliata di stile gotico tardivo o di Tudor ecclesiastico. Magnifico è l'effetto prodotto dalla ricchezza e dal colore di tutto il complesso.
Ebbe una grande influenza su contemporanei e successori; e tra i suoi allievi furono l'architetto di chiese Somers Clarke, John Gibson, e i due proprî figli Charles Barry junior (morto nel 1900), che costruì il palazzo della Royal Academy, e John Wolfe Barry, disegnatore del Tower Bridge.
Bibl.: M. Digby Wyatt, in Transaction of the Royal Institute of British Architects, 1859-60, p. 118; A. Barry, Life and works of Sir Charles Barry, Londra 1867; id., Mem. of the life and works of Sir Ch. B., 2ª ed., Londra 1870; N. Peacock, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908.