GREY, Sir Charles
Secondo conte Grey, visconte Howick e barone Grey, nato a Fallodon, presso Alnwick, il 13 marzo 1764. morto a Howick il 17 luglio 1845. Viaggiò in Francia, in Italia e in Germania. Nel 1786 fu eletto membro del parlamento per il suo paese natio del Northumberland. Negli anni seguenti si segnalò nella Camera dei comuni per le sue abili discussioni in difesa di Fox e della politica d'opposizione. In tutte le sue azioni politiche egli era un tipico gentiluomo whig di vecchio stile, sempre pronto a difendere la libertà costituzionale e simpatizzante dentro certi limiti coi nuovi ideali democratici. Così, egli si oppose alla guerra contro la Francia, senza però essere favorevole al repubblicanismo francese; sostenne fortemente una politica liberale verso l'Irlanda e i cattolici; prese spesso la parola contro la sospensione dell'atto di Habeas Corpus nel . 1794, contro i progetti della Traitorous Correspondence e dei .Seditious Meetings bills nel 1795, e contro l'Alien Bill nel 1799. Fin dai primi tempi della sua carriera aveva abbracciato la causa della riforma parlamentare che in ultimo trionfò sotto la sua direzione. Dopo la caduta del ministero tory (1806) divenne più difficile per lui continuare la vita patriarcale di campagna che egli amava e fu trattenuto molto a Londra. Nel ministero denominato All-the-Talents il G., divenuto lord Howick, fu primo lord dell'Ammiragliato e più tardi segretario per gli Affari esteri. Dopo la morte di Fox, gli succedette nella direzione del partito whig. Caduto (marzo 1807) il governo di coalizione durato breve tempo, i whigs si astennero dalle loro funzioni fino al 1830 e con loro lord Howick. Durante questo lungo periodo di opposizione, Grey sostenne la politica dei whigs nella Camera dei lord. Però le differenze d'opinioni nel seno del suo partito lo decisero a tenersi in disparte, di modo che non poté compromettersi nella così travagliata questione della reggenza. Protestò contro le condizioni del trattato di Vienna, per cui le grandi potenze si erano obbligate a intervenire negli affari degli stati minori, e in questo fu in disaccordo con lord Grenville. Rifiutatosi nel 1827 di cooperare col Canning in un gabinetto tory liberale e rimasto all'opposizione durante il ministero Wellington-Peel, riuscì a formare un ministero che si era impegnato a presentare un progetto di riforma parlamentare. Consapevole di avere il paese dalla sua, il Grey poté far votare questo progetto dalla Camera dei comuni, nonostante la forte opposizione. Però la maggioranza tory nella Camera dei lord lo respinse l'8 ottobre 1831, e poiché quel voto contrario fu causa di sommosse in varî paesi d'Inghilterra, al punto che una guerra civile pareva imminente il G., dimostrandosi abile uomo di governo, con la sua eloquenza e la sua conoscenza del meccanismo parlamentare, riuscì a vincere tutti gli ostacoli e far votare il progetto (4 giugno 1832). Rimase al potere fino al 1834, quando si ritirò dalla vita pubblica.
Bibl.: Dict. of National Biogr., III, 1908, p. 622; G. M. Trevelyan, Lord Grey of the Reform Bill, 1920.