Scrittore e critico letterario inglese (Hackney 1849 - Londra 1928), figlio di Philip Henry; esordì come poeta e non abbandonò mai completamente la poesia (The collected poems of E. Gosse, 1911), ma è noto soprattutto per le opere storico-critiche e biografiche. Scrittore sobrio ma vivace, ottimo ritrattista, G. ispirò dichiaratamente la sua opera di critico a Sainte-Beuve. Scrisse per circa un cinquantennio sulle colonne dei maggiori giornali inglesi (Spectator, Academy, Quarterly review) acquistando specie nell'ultimo decennio (1918-28) con gli articoli settimanali sul Sunday Times (raccolti in Books on the table, 1921; More books on the table, 1923; Silhouettes, 1925, ecc.) un'autorità tuttora riconosciuta. Fu anche traduttore di Ibsen, che per primo rivelò al pubblico inglese attraverso recensioni e articoli, e autore di un romanzo autobiografico, Father and son (1907; trad. it. 1965). Tra gli scritti critici ricordiamo: Studies in the literature of Northern Europe (1879); Life of Gray (1882); Seventeenth century studies (1883); History of eighteenth century literature 1660- 1780 (1889); The Jacobean poets (1894); Short history of modern english literature (1898); Life and letters of John Donne (1899); Sir Thomas Browne (1905); Ibsen (1907); Swinburne, personal recollections (1909); The life of A. Ch. Swinburne (1917).