BURDETT, sir Francis
Uomo politico inglese, avversario del ministro Pitt e campione dei diritti popolari, nato nel 1779, morto nel 1843. Il fatto che da giovane, dopo aver compiuto gli studî ad Oxford, si trovasse a Parigi, quando s'iniziava la rivoluzione, spiega in parte il suo entusiasmo riformatore. Membro dal 1796 al 1802 e dal 1807 in poi della Camera dei Comuni, si oppose alla guerra contro la Francia e fu accanito sostenitore dei diritti del parlamento e della riforma del sistema carcerario. L'atteggiamento aggressivo, assunto in difesa di una persona incarcerata per delitto politico, se da un lato gli procurò larghissima popolarità, dall'altro provocò il suo arresto, per ordine dello Speaker della Camera dei Comuni. Ma B. resistette alla forza pubblica e fu regolarmente assediato in casa sua. Imprigionato nella Torre di Londra, fu liberato al momento della proroga della sessione parlamentare. Ritornato in Parlamento, si batté strenuamente, denunziando i sistemi di punizione nell'esercito, sostenendo che anche ai cattolici fosse concessa parità di diritti civili e proponendo, già nel 1817-18, il suffragio universale (escluse le donne) e la riforma delle circoscrizioni elettorali; una parte di queste sue proposte fu poi accettata fra il 1829 e il '32. Dopo di allora, la sua attività politica venne affievolendosi. A causa dei suoi attacchi contro il governo, nel 1820 era stato di nuovo incarcerato e multato di mille sterline. Nel 1793, aveva sposato la figlia del banchiere Coutts, la quale gli portò in dote una grande fortuna. Ebbe un figlio e cinque figlie, l'ultima delle quali (Angelica Burdett Coutts) ereditò quasi tutta la sostanza del nonno banchiere, cioè quasi due milioni di sterline. Essa lasciò un nome non meno noto di quello di suo padre, a causa della sua generosa e assennata filantropia.
Bibl.: A. Stephens, Life of Horne Tooke, Lopndra 1813; C. S. Walpole, History of England, Londra 1878-86.