SOLTI, Sir Georg
Direttore d'orchestra britannico di origine ungherese, nato a Budapest il 21 ottobre 1912. All'Accademia Franz Liszt di Budapest studiò pianoforte con E. von Dohnányi e B. Bartók e composizione con Z. Kodály. Iniziata la carriera come pianista e maestro ripetitore all'Opera di Budapest (dal 1930), nel 1936-37 fu assistente di A. Toscanini al festival di Salisburgo. Debuttò come direttore a Budapest nel 1938 con Le nozze di Figaro di W.A. Mozart (1938); l'invasione tedesca lo costrinse nel 1939 a rifugiarsi in Svizzera e a riprendere l'attività pianistica. Vincitore (1942) del concorso pianistico internazionale di Ginevra, alla fine della guerra venne invitato a Monaco a dirigere il Fidelio di L.v. Beethoven (1946), e da allora iniziarono impegni e responsabilità stabili dapprima come Generalmusikdirektor all'Opera di Monaco (1947-51), inizialmente accanto a F. Leitner, poi come direttore all'Opera di Francoforte (1952-61). Al festival di Edimburgo del 1952 diresse il complesso dell'Opera di Amburgo e nel 1953 fece il suo debutto negli Stati Uniti all'Opera House di San Francisco. Nel 1954 fu per la prima volta al festival di Glyndebourne e nel 1959 al Covent Garden di Londra con Der Rosenkavalier di R. Strauss. E proprio della prestigiosa istituzione londinese fu direttore musicale per un decennio (1961-70), avendo polemicamente rinunciato alla direzione della Filarmonica di Los Angeles. A Londra presentò opere desuete e molto impegnative, come il Moses und Aron di A. Schönberg, Die Frau ohne Schatten di R. Strauss, la tetralogia wagneriana, Billy Budd e Midsummer night's dream di B. Britten. Direttore musicale della Chicago Symphony Orchestra (1969-71), dell'Orchestre de Paris (1972-75), direttore musicale e artistico della Philharmonia Orchestra di Londra (1979-83), nel 1983, in occasione della ricorrenza del centenario della morte di Wagner, diresse a Bayreuth l'intero Ring des Nibelungen.
Grande maestro del colore e della tavolozza orchestrale, S. si concede raramente alla sala da concerto, preferendo gli studi di registrazione (innumerevoli le sue realizzazioni discografiche), e infatti le sue esecuzioni brillano per l'alta qualità della resa musicale, spesso ottenuta prescindendo da preoccupazioni filologiche o storicistiche. Riesce tuttavia a ottenere sempre un intenso grado di tensione drammatica e raramente la seduzione sonora è solcata da dubbi e incertezze. Vasto è il suo repertorio sinfonico, in gran parte inciso per la Decca, che comprende per altro l'integrale delle Sinfonie di L. v. Beethoven, J. Brahms, G. Mahler. Congeniali gli sono soprattutto le opere teatrali di R. Wagner e R. Strauss, frequentate infatti con assiduità in esecuzioni timbricamente smaglianti.
Bibl.: C. Reid, G. Solti's full score, in High Fidelity, 1967; B. Magee, Solti's ten years, in Opera, 1971; R. Osborne, Georg Solti, in Records and recording, 1971; W.B. Furlong, Season with Solti; a year in the life of Chicago Symphony, New York 1974; L. Kerner, Georg Solti talks, in Records and recording, 1975; P. Robinson, Solti, Toronto 1979 (con discografia); Id., Georg Solti, Vienna 1983; M. Zurletti, Georg Solti, in La direzione d'orchestra, Milano 1985, pp. 313-18; E. Stinchelli, Georg Solti il mago dello stereosound, in I grandi direttori d'orchestra, Roma 1987, pp. 128-31.