Nome adottato dall'esploratore inglese John Rowlands (Denbigh, Galles, 1840 - Londra 1904). Rimasto orfano a sette anni, fu accolto in un ospizio e fuggì quindi negli Stati Uniti, dove fu adottato da un mediatore di cui prese il nome. Entrato poi nel giornalismo, ebbe modo di viaggiare in varie parti del mondo, finché fu inviato dal New York Herald alla ricerca di D. Livingstone che si riteneva perduto nella foresta africana. Partito così da Zanzibar (1870), ebbe la fortuna di incontrarsi a Ugigi con l'esploratore scozzese, e con lui proseguì in una sistematica esplorazione della parte settentr. della regione del Tanganica. Ripartì dopo parecchi anni per risolvere i problemi che la morte di Livingstone aveva lasciato insoluti e si recò, in un epico viaggio, da Bagamoyo al Lago Vittoria e al Tanganica e di là al Congo e alla costa atlantica (1874-77). Trattenutosi nel Congo per oltre cinque anni, gettò le basi per la fondazione dello Stato libero del Congo sotto la sovranità di Leopoldo II. Compì poi un altro viaggio per soccorrere la spedizione di Emin Pascià e raggiunse l'Alto Nilo dal Congo, contribuendo largamente, come in tutti gli altri viaggi, alla conoscenza di regioni ancora pressoché ignote. Pubblicò (dal 1873) varie relazioni dei suoi viaggi, che ebbero vasta risonanza.