RAEBURN, Sir Henry
Pittore ritrattista, nato a Stockbridge, presso Edimburgo, il 4 marzo 1756, morto a Edimburgo l'8 luglio 1823. Figlio d'un piccolo proprietario scozzese, il R. non conobbe molte difficoltà. Fece gli studî nel Heriot's Hospital di Edimburgo e a 15 anni entrò come apprendista presso un orafo. I suoi primi tentativi di ritratto furono miniature ad acquerello che rivelarono così buone promesse, da indurre l'orafo a presentare il giovane a David Martin, che era il pittore allora di moda in Edimburgo. Il Martin concesse al R. di copiare nel proprio studio, ma non gli diede diretta istruzione. Nonostante la mancanza di preparazione tecnica, il R. fece rapidi progressi ed ebbe notevole quantità di commissioni come ritrattista. Nel 1785, dopo alcuni anni di abbondante lavoro, il R. decise di recarsi per studio all'estero e, con l'incoraggiamento di J. Reynolds, andò a trascorrere due anni a Roma. Tornato nel 1787, aprì un nuovo studio nella George Street di Edimburgo e presto divenne il pittore più in voga della città, avendo come unico rivale il Martin. La carriera del R. a Edimburgo fu un continuo successo professionale e sociale fino alla sua morte. Non vi fu quasi nessuno scozzese eminente, di cui egli non abbia ritratto le sembianze. Non fece che due o tre visite a Londra; ma nel 1815 fu eletto membro della Royal Academy. Quando Giorgio IV visitò Edimburgo nel 1822, il R. fu nobilitato. Morì improvvisamente, nella pienezza delle forze.
La maggior parte dei numerosi ritratti del R. è tuttora di proprietà privata in Scozia, sebbene la National Gallery e la National Portrait Gallery di Edimburgo contengano molti suoi bei quadri. Nelle gallerie inglesi il R. non è bene rappresentato; ma l'esposizione d'arte inglese tenutasi al Burlington House nel 1934, permise agli studiosi di vedere alcune delle sue opere più belle, quali i maestosi ritratti a tutta figura del Dr. Nathaniel Spens (1791; Royal Company of Archers, Edimburgo) e del colonnello Alastair Macdonell di Glengarry (esposto nel 1812; National Gallery di Edimburgo), e molti altri ritratti minori ma non meno espressivi.
A differenza di molti suoi contemporanei inglesi, il R. riuscì soprattutto nei ritratti d'uomini. Egli ebbe un occhio straordinariamente acuto nel cogliere il carattere individuale dei suoi compatrioti e questo carattere seppe rendere sulla tela con bravura. Ma il suo aspetto più notevole è quello di maestro del pennello. Senza preparazione particolare e senza nessuna speciale occasione di studiare i suoi predecessori, come Velázquez e Hals, egli raggiunse una padronanza dei mezzi che, nel genere se non nel grado, fu paragonabile a quella di tali maestri, sebbene alle sue brillanti qualità di geniale manipolatore di pitture manchi la profondità di visione d'un Velázquez. Il suo istinto del colore è incerto e il suo sentimentalismo talvolta un poco stucchevole.
Bibl.: Sir Walter Armstrong, Sir H. R. (con catalogo delle opere di J. L. Caw), Londra 1901; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVII, Lipsia 1933 (con la bibl. precedente).