Neurofisiologo australiano (Melbourne 1903 - Contra, Canton Ticino, 1997); prof. univ. dal 1944; dal 1966 nelle univ. di Chicago e di Buffalo. Socio straniero dei Lincei (1963). Svolse ricerche, ampie e innovatrici, sulle funzioni del tessuto nervoso, del cervelletto e del midollo spinale, e sul meccanismo fisiologico della conduzione nervosa e della trasmissione dell'impulso nervoso al livello delle sinapsi. Premio Nobel per la medicina o la fisiologia (1963), insieme a A. L. Hodgkin e A. F. Huxley, per le scoperte sul meccanismo fisicochimico dell'eccitamento e dell'inibizione a livello della membrana cellulare neuronica. Tra le sue opere: Physiology of nerve cells (1957); Physiology of synapses (1964); The cerebellum as a neuronal machine (1967); Brain and mind (1973). Si occupò anche delle implicazioni filosofiche della neurofisiologia interpretando in senso spiritualistico i risultati ottenuti nello studio della citoarchitettonica cerebrale; concetti esposti in Facing reality (1970; trad. it. 1978), The self and its brain (in collab. con K. Popper, 1977; trad. it. 1981), e in Evolution of the brain: creation of the self (1989; trad. it. 1990). Più divulgativi The human mystery (1979; trad. it. 1983) e The human psyche (1980; trad. it. 1983).