JEBB, Sir Richard Claverhouse
Nato a Dundee il 27 agosto 1841, morto a Cambridge il 9 dicembre 1905, fu uno dei più rappresentativi classicisti inglesi nella seconda metà del secolo scorso. Dal 1875 al 1889 fu professore di greco a Glasgow, dal 1889 alla sua morte, a Cambridge.
La fama del J. come filologo è specialmente raccomandata a tre opere: la sua edizione di Sofocle (Cambridge 1883-1896), quella di Bacchilide (Cambridge 1905), e i suoi Attic Orators (Cambridge 1876; 2ª ed., 1893). L'edizione di Sofocle comprende sette volumi, tanti quante sono le tragedie, ed è completata dai tre volumi dedicati alle tragedie frammentarie e pubblicati di sulle schede lasciate dal J. con molti contributi suoi da A. C. Pearson (Cambridge 1917). Sagace e prudente editore, il J. è poi un commentatore non solo di dottrina vastissima ma di gusto squisito. Ottima è anche la traduzione in prosa che fiancheggia il testo. Copiosi i contributi critici raccolti nelle molte appendici. Le stesse qualità brillano nell'edizione di Bacchilide. Lavori piuttosto analitici il Sofocle e il Bacchilide; attirudini alla sintesi profonda e brillante mostra l'opera sugli oratori. Larga la produzione filologica spicciola, buona parte riprodotta nel volume Essays and Addresses (Cambridge 1907). Tenne eloquenti discorsi in latino, e in versi latini e greci fece belle traduzioni (Translations into Greek and Latin Verse, Cambridge 1873; 2ª ed., 1907). Compose anche, in greco, tre originali odi pindariche.
Bibl.: S. H. Butcher, in Classical Review, 1906, p. 71 segg.; A. W. Verrall, in Biographisches Jahrbuch, 1906, pp. 76-79; Caroline Lady Jebb, Life and Letters of Sir R. C., Cambridge 1907; J. E. Sandys, A history of classical Scholarship, III, Cambridge 1908, p. 413 segg.