DAVENANT (o D'Avenant), Sir William
Autore drammatico e poeta inglese, nato nel 1606 a Oxford nella locanda del padre, dove Shakespeare era solito fermarsi quando viaggiava tra Stratford e Londra. Di qui la voce che fosse figlio di Shakespeare. Studiò ad Oxford e fu a servizio dapprima nella famiglia della Duchessa di Richmond e quindi in quella di Fulke Greville. Nel 1619 pubblicò la sua prima opera di teatro, The Traeedy ofAlbovine, Kine of the Lombards. Nel 1638 succedette a Ben Jonson come poeta laureato, e divenne direttore del teatro di Drury Lane. Ardente partigiano del re, fu fatto prigioniero dal partito puritano nel 1642, ma riuscì a fuggire e a raggiungere la regina in Francia. Poco dopo, ritornato in Inghilterra, vi raggiunse l'esercito del re, e fu fatto cavaliere. Nel 1650 fu di nuovo fatto prigioniero sul mare, e per poco non fu giustiziato. Nel 1656 iniziò, d'accordo con Cromwell, la serie di trattenimenti che furono le prime rappresentazioni inglesi chiamate col nome di "opera"; nel 1660, salito al trono Carlo II, fu posto a capo della corporazione degli attori, come direttore del nuovo Duke's Theatre, dove rappresentò molte sue commedie. Morì nel 1668 e fu seppellito nell'angolo dei poeti nell'abbazia di Westminster.
Le prime commedie di D. erano scritte sul modello elisabettiano per il teatro semplice; ma la sua opera posteriore inaugura il dramma della Restaurazione, più teatrale e più decorativo e non puramente letterario. Con le sue tragedie eroicomiche mise in voga un genere, poi adottato da Dryden, abbondante d'azione, ma deficiente tanto di poesia quanto di buon senso. La migliore di esse è forse Love and Honour (1649). Nell'opera The Siege of Rhodes (1656) si videro per la prima volta delle attrici sul palcoscenico inglese. D. riadattò anche drammi di Fletcher e di Shakespeare, per l'ultimo dei quali nutriva una grande ammirazione; nel rifacimento della Tempesta ebbe a collaboratore Dryden. Il suo poema epico Gondibert fu giudicato da celebrità del suo tempo, come il Cowley e Waller, opera duratura e geniale, e il Dryden ne imitò anche il metro, la quartina eroica, nel suo Annus Mirabilis; ma è, in realtà, un'opera tediosa di avventure eroiche a fine morale, che ci interessa oggi tutt'al più per la prefazione, nella quale l'autore dichiara il suo debito verso la scuola critica francese, e specialmente verso Corneille. Quale sia questo suo debito si vede anche negli ultimi suoi drammi, nello stile, nel rispetto per le "unità" e nell'uso del verso eroico rimato.
Opere: Works, Londra 1672-o3; Dramatic Works, voll. 5, Edimburgo 1872-74.