Churchill, sir Winston Leonard Spencer
Statista inglese (Blenheim Palace, Oxford, 1874-Londra 1965). Fu uno dei maggiori statisti e leader politici inglesi della prima metà del Novecento. Il suo nome è legato soprattutto al ruolo svolto nel corso nella Seconda guerra mondiale, quando, nel momento buio in cui la Germania nazista sembrava poter diventare l’incontrastata dominatrice dell’Europa, si assunse il compito di rianimare la Gran Bretagna e il suo impero sull’orlo della disfatta promettendo la vittoria. Non poté riuscire, tuttavia, nell’obiettivo di salvare il ruolo di potenza imperiale della Gran Bretagna. Appartenente a una famiglia dell’alta aristocrazia, C. divenne ufficiale di cavalleria e prestò dapprima servizio in India. Nel 1898 partecipò alla campagna inglese in Sudan, poi alla guerra anglo-boera in Sudafrica (1899-1902), dapprima come tenente di cavalleria e poi come giornalista. Tornato in Inghilterra, fu eletto deputato conservatore (1900), per passare poi allo schieramento liberale; divenne sottosegretario alle Colonie (1908), quindi ministro del Commercio e degli Interni (1908-11). Nel 1911 assunse la carica di primo lord dell’ammiragliato, operando per il potenziamento della flotta militare, azione che si rivelò preziosa allo scoppio del conflitto mondiale. Durante la Prima guerra mondiale, la conclusione disastrosa (1915) della spedizione nei Dardanelli contro la Turchia, da lui patrocinata, inflisse un duro colpo al suo prestigio e lo indusse a lasciare l’ammiragliato. Dopo un breve periodo di partecipazione ai combattimenti sul fronte francese, C. tornò al governo come ministro delle Munizioni (1916). Ministro della Guerra e Aeronautica alla fine del conflitto (1919), sostenne l’intervento di truppe alleate contro la Russia sovietica. Nel 1919-22, come ministro delle Colonie, svolse una parte di rilievo nella costituzione del mandato britannico in Palestina e nella concessione dell’autonomia all’Irlanda, a eccezione delle sei contee del Nord. Caduto nelle elezioni del 1922 e rientrato (1924) in Parlamento nel Partito conservatore, fu nominato cancelliere dello scacchiere sotto il governo di S. Baldwin (1924-29) e si fece promotore di una dura politica deflazionistica e antisindacale. Caduto il gabinetto Baldwin (1929), C. rimase all’opposizione per dieci anni, criticando la politica del disarmo unilaterale, assumendo un atteggiamento ostile a ogni concessione in India e al mahatma Gandhi, leader del movimento di indipendenza, ed esprimendo ammirazione per B. Mussolini, considerato un campione della lotta contro il comunismo. Quando, dopo il 1933, la Germania nazista si fece sempre più aggressiva, C. comprese che occorreva rispondere con una decisa opposizione alle mire espansionistiche di Hitler e di Mussolini. Quindi criticò duramente la debolezza del governo di A.N. Chamberlain e la sua politica conciliante nei confronti della Germania. Il 3 sett. 1939, dopo lo scoppio della guerra, C. riassunse la carica di primo lord dell’ammiragliato. Organizzò allora il blocco navale della Germania, cercando al tempo stesso un riavvicinamento con l’URSS. Fautore della guerra a oltranza e di una più energica coordinazione degli sforzi militari, per la sua risolutezza e tenacia fu l’uomo sul quale si appuntarono gli sguardi di tutta la nazione quando, con l’invasione tedesca della Norvegia e poi della Francia, la situazione si fece gravissima per l’Inghilterra. Nel maggio 1940 fu nominato capo di un governo di coalizione e la sua parola d’ordine divenne quella della guerra fino alla sconfitta finale delle potenze fasciste. Con la sua incrollabile energia e con la popolarità che seppe conquistarsi, impersonò la volontà di resistenza della nazione e di tutti gli altri popoli alleati contro la minaccia nazista nel difficilissimo periodo 1940-41. La strategia unitaria politico-militare di tutto il conflitto, che egli seppe concepire e in gran parte attuare, si concretò nella sua partecipazione a tutte le decisioni fondamentali della guerra. Dopo la vittoria nel 1945 C., insieme a Stalin e a F.D. Roosevelt, fu uno dei grandi che decisero l’assetto del mondo postbellico. Tuttavia, nonostante il suo prestigio personale, C. e i conservatori, dopo aver formato un governo di transizione, furono sconfitti nelle elezioni del luglio 1945. Costretto a dimettersi, C., a capo dell’opposizione, fu tra i primi a proporre una politica antisovietica e a propugnare l’unione delle democrazie occidentali insieme all’unità europea. Nel 1946 a Fulton, negli Stati Uniti, in un celebre discorso C. parlò della «cortina di ferro» che ormai divideva il mondo sovietico da quello occidentale, esortando a resistere all’espansione del comunismo. Tornato al potere con le elezioni dell’ott. 1951, il suo governo lasciò sussistere gran parte delle riforme attuate dal precedente ministero laburista, mentre in politica estera tentò ripetutamente di migliorare i rapporti con l’URSS. Nel 1955, per ragioni di salute, C. si ritirò a vita privata. Scrittore efficace e vigoroso, pubblicò numerosi saggi di storia contemporanea e per le sue memorie, The second world war (5 voll., 1948-51), ottenne il premio Nobel per la letteratura nel 1953.
Nasce a Blenheim Palace, Oxford
Deputato conservatore
Sottosegretario alle Colonie
Ministro del Commercio e degli Interni
Primo lord dell’ammiragliato
Come ministro della Guerra propugna l’intervento contro la Russia sovietica
Cancelliere dello scacchiere
Primo ministro nella Seconda guerra mondiale
È sconfitto alle elezioni
Torna al governo
Si ritira dalla politica
Muore a Londra