Chimenz, Siro Amedeo
Critico letterario (Catanzaro 1897 - Roma 1962). Allievo e poi ‛ coadiutore ' di V. Rossi all'università di Roma, a partire dal 1921 insegnò materie letterarie nel ginnasio superiore e nel liceo, prima in provincia e successivamente a Roma. Gli autori su cui particolarmente esercitò il suo acume critico furono Pascoli e Dante. Le prime presenze nel campo della dantologia sono costituite da una Noterella dantesca, riguardante il v. 9 del XVI dell'Inferno, e dal saggio Il disdegno di Guido e i suoi interpreti, ambedue del 1945, pubblicati in " Orientamenti culturali "; sulla stessa rivista appare nel 1946 una Rassegna critica degli studi danteschi in Italia dal 1940 al 1945. Ma il primo importante contributo è Il titanismo religioso di D., in " Humanitas " II (1947) 541-562: un riesame del valore e significato del viaggio spirituale di D., viaggio inteso come sforzo di adeguamento dell'uomo a Dio, come sentimento del dovere categorico che ha l'uomo di raggiungere la perfezione. Nel 1950 il C. cominciò a dirigere una Nuova Lectura Dantis, la quale voleva distinguersi dalle altre analoghe per il rigore della scelta e l'omogeneità dell'indirizzo: ad essa contribuì anche con sue letture (Inferno II e XXVII; Paradiso XIX, XXIX e XXXIII), in cui si preoccupava di mettere a punto il significato, l'intonazione, i modi espressivi del canto e inoltre di verificare la situazione testuale. Di quest'ultima operazione i risultati più cospicui si colgono in Illustrazioni al canto IV dell'Inferno (in " Atti e Memorie dell'Arcadia " s. 3, II [1954] fasc. IV, 125-146), in Per il testo e la chiosa della D.C. (in " Giorn. stor. " CXXXIII [1956] 161-188), in due note su Pd VIII 44 e XXVII 49 (ibid. CXXXV [1958] 493-494; " Cultura neolatina " XX [1960] 251-252), e soprattutto nell'edizione commentata del poema (Torino 1961), nella quale si notano discussioni testuali e interpretazioni confortate da motivazioni precise e attentamente equilibrate tra il rispetto della tradizione e l'indipendenza critica. Degne di altrettanta considerazione sono le due monografie (in Letteratura italiana. I maggiori, Milano 1956, I 1-109; e nel Dizionario biografico degli Italiani II [1960] 385-451), in cui è condensata con grande chiarezza tutta la problematica dantesca; e infine le pagine su Classicità e Medioevo nello spirito e nell'arte di D. (in " Nuova Antol. " XCIV [1959] 207-222), le quali mostrano il superamento in D., grazie alla religiosità, del conflitto tra la spiritualità medievale di carattere ascetico-mistico e quella classica aperta invece alla natura, all'accettazione piena della vita terrena.
Bibl. - U. Bosco, S. A. C., in " Giorn. stor. " CXXXIX (1962) 633-636; F. Salsano, Il commento del C. alla D. C. ", in " L'Alighieri " V (1964) 54-65 (ora in La coda di Minosse e altri saggi danteschi, Milano 1968, 179-196).