BORDA, Siro
Nato a Pavia il 13 sett. 1764, studiò medicina nell'ateneo della sua città - allievo, tra gli altri, di S. A. Tissot - ove si laureò il 10 apr. 1784. Fu nominato ripetitore di materia medica all'università nello stesso anno, e al collegio Ghislieri nel 1787. Nel 1797 succedette a G. Rasori nell'infermeria dell'università, e nel 1800 ebbe assegnata la cattedra di materia medica, che resse fino al 1817. Dal 1817 al 1823 curò l'istruzione medico-teorica dei chirurghi, alla quale era annesso l'insegnamento pratico. Ritiratosi a Milano, vi morì il 2 sett. 1824.
Il B. esercitò una grandissima influenza sull'indirizzo della medicina nell'Italia settentrionale, poiché, seguace della teoria del controstimolo, si sforzò di esaminare, secondo i criteri propri di tale dottrina, l'azione di un buon numero di medicamenti allora in uso.
La teoria dei controstimoli nacque sul finire del sec. XVIII a opera di G. Rasori, che, modificando in parte la teoria originale di G. Brown, concepì l'esistenza di due tipi fondamentali di malattie: quelle dipendenti da una esagerata risposta dell'organismo a determinati stimoli esterni, che riunì sotto il nome di "diatesi di stimolo", e quelle caratterizzate da astenia, da scarsa e inadeguata reazione agli stimoli, che classificò come "diatesi di controstimolo". Sulla base di tale dottrina, il Rasori impostò i suoi principi terapeutici che dovevano appunto consistere in sostanze sedative o eccitanti e corroboranti. Il B. fu un convinto sostenitore delle idee del Rasori e contribuì non poco alla diffusione del brownianesimo in Italia: suo merito principale fu la sperimentazione compiuta per circa vent'anni, sugli animali e sull'uomo, di oltre centocinquanta medicamenti, tra i quali la digitale, l'acqua coobata di lauroceraso, le cantaridi, la valeriana, il solfato di ferro. Egli condusse le sue ricerche sempre su un solo farmaco alla volta, tentando di definirne, attraverso gli effetti osservati sugli animali e sui malati, le proprietà antireattive o deprimenti, o corroboranti: ciò gli consentì, pur con le comprensibili difficoltà derivate soprattutto dalla sommaria preparazione dei medicamenti e dall'impossibilità di valutare in ogni caso il loro esatto dosaggio, di ridurre notevolmente il numero delle sostanze aventi reale valore terapeutico e di precisare l'azione di alcuni medicamenti, fino ad allora usati senza discernimento e in unione a varie altre sostanze. Tuttavia non va dimenticato che la pur lunga, accurata e paziente osservazione, del B. era volta unicamente a classificare i vari farmaci in base alla loro azione stimolante o controstimolante, così che tutta la sua sperimentazione, prescindendo dall'azione diretta esercitata dai medicamenti sugli organi, teneva conto soltanto della loro azione generale, "dinamica". L'incondizionata aderenza alle idee rasoriane privò, quindi, il suo insegnamento del vero spirito della ricerca farmacologica dell'epoca, consistente nell'esigenza di conoscere le modificazioni dei quadri clinici indotte dai medicamenti: tuttavia, se nulla di originale apportò alla farmacologia, il B. ebbe il merito di spronare i giovani alla sperimentazione e all'osservazione. D'altra parte la pratica quotidiana nell'infermeria universitaria consentì al B. di essere un buon medico: egli, che per un certo tempo era stato medico di Niccolò Paganini, ispirò la fantasia di F. Mariani, che alla sua morte compose in suo onore un epigramma. Il B. non volle lasciare alcuno scritto, ed espresse il desiderio che tutte le sue opere fossero distrutte: di lui rimangono soltanto Primae Lineae topographicae Medicae agri Ticinensis (Accedunt P. Configliachii observationes meteorologicae), pubblicate a Pavia nel 1816; inoltre, una raccolta dei numerosi appunti tratti dalle sue lezioni fu pubblicata a Padova nel 1850 da G. De Steffani col titolo Compendioso trattato inedito di materia medica.
Bibl.: G. Del Chiappa, B. (S.), in E.De Tipaldo, Biografia degli Italiani illustri…, II, Venezia1835, pp. 461 s.; S. De Renzi, Storia della medicina in Italia, V, Napoli 1848, p. 585; A. Corradi, Memorie e documenti per la storia dell'università di Pavia..., I, Pavia 1878, pp. 202, 254 s.; S.B., in Epigrammi, in Il Giardino di Esculapio, II (1929), n. 3, p. 68; A. Pazzini, Storia della medicina, II, Milano 1947, p. 226; R.Manara, Un maestro dimenticato dell'Ateneo ticinese,S.B., in Scientia Veterum. Collana di Studi di storia della medicina diretta e curata da G. Del Guerra, n. 57, Pisa 1964; G. Ongaro, La terapeutica controstimolistica (a proposito di S.B.), in Atti e Mem. dell'Acc. di storia dell'arte sanitaria, XXXI (1965), pp. 42-46; A.Hirsch, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte..., I, München-Berlin 1962, pp. 629 s.