SIS
. Città dell'Anatolia a 85 km. da Adana, capoluogo del distretto di Kozan, alt. 390 m., circa 10.000 abitanti, già città principale della Cilicia o Sissuan, a nord di Anazarba. Pare fosse stata città romana: secondo alcuni Isso, secondo altri Pindenissus o Flavia o Flaviopolis, e secondo altri ancora Augusta Bryalica o Augusta Sisia. Raggiunse il suo massimo splendore sotto i Rubenidi, specie sotto Leone II il Magnifico (1185-1219) e il suo consigliere Narsete Lampronese (v.). In quel tempo contava 23 chiese; assai ammirato era il palazzo reale, detto Tarbas, di forma circolare; presso la città sorgeva il convento di Drasark, sede di una celebre scuola di miniaturisti. Dopo l'assedio di Hrom-Klah da parte dei Selgiuchidi, Sis divenne la sede del cattolicato armeno, indipendente da quello di Axthamar, dall'anno 1293 al 1441, quando, trasferitosi il Cattolico a Ečmiadsin (v.), restò sede patriarcale. Nel 1394, sotto re Leone III, essendo katholikós Gregorio VII, fu celebrato un solenne concilio in cui, per togliere ogni sospetto di alienazione dal centro della cristianità, fu proposto agli Armeni di seguire il rito latino: avendo questa decisione suscitato l'indignazione di molti, vi si radunò un nuovo sinodo che sancì tutto ciò che riguardava l'ortodossia della fede, ma respinse l'introduzione dei nuovi riti.
Bibl.: L. M. Alishan, Léon le Magnifique premier roi de Sissouan, trad. franc., Venezia 1888; id., Sissuan ou l'Arméno-Cilicie. Description géographique et historique avec carte et illustrations (traduzione dall'armeno), ivi 1899; M. Le Quien, in Oriens Christianus, I, pp. 1410, 1415-16; G. Cappelletti, L'Armenia, Firenze 1841, passim; J. Strzygowski, Die baukunst der Armenier und Europa, Vienna 1918.