SISENNA (L. Cornelius Sisenna)
Nacque il 118 a. C. o poco prima. Fu pretore l'anno 78, poi governò, sembra, come propretore, la Sicilia prima di Verre. Fu attivo anche nel foro, ma non vi raggiunse il primo posto per scarsa operosità e diligenza; sappiamo solo che difese un certo C. Irtuleio e Verre. Quando fu dato a Pompeo il comando della guerra contro i pirati, Sisenna fu uno dei legati che si divisero la difesa del Mediterraneo. Sorta discordia fra Pompeo e Metello Cretico, S. si recò con l'esercito a Creta per costringere Metello all'obbedienza, ma cadde malato e fu sottratto dalla m0rte alla necessità d'una guerra civile (67).
Scrisse un'opera storica intitolata, come sembra, Historiae, che comprendeva almeno 23 libri e che narrava la guerra sociale e la guerra civile di Silla (anno 91-82). Come si rileva dai frammenti, i primi capitoli dell'opera riassumevano la storia precedente di Roma a cominciare dalla distruzione di Troia. E può anche darsi che l'opera terminasse con la morte di Silla.
Di questa storia noi abbiamo 143 frammenti, tutti brevissimi. Perciò il suo giudizio dipende per noi soprattutto dalle testimonianze degli antichi. Sallustio loda l'arte e la diligenza di S., ma lo accusa di parzialità verso Silla. Ma il biasimo di Sallustio sembra confermato da Cicerone, che pur riconosce in S. il maggiore storico del suo tempo. S. cercava di variare la materia del suo racconto e di dilettare i lettori: perciò nella storia inserì orazioni, descrizioni di battaglie e di assedî, discussioni filosofiche, sogni, presagi.
Tradusse in latino le Milesie di Aristide: ce ne restano nove brevissimi frammenti. Diverso da lui è il grammatico Sisenna che commentò le commedie di Plauto. I frammenti sono stati raccolti dal Peter (Hist. Rom. Rel., I, 2ª ed., p. 276) con importanti prolegomeni.
Bibl.: Notevole l'articolo di B. Niese, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, col. 1512.