sismologia
Settore della geofisica che studia i fenomeni sismici e la propagazione delle onde elastiche che da essi si generano. Essa si è sviluppata su due grandi fronti: da un lato, lo studio del fenomeno sismico finalizzato alla comprensione dei meccanismi di genesi dei terremoti e alla prevenzione e riduzione degli effetti sull’uomo e sull’ambiente antropizzato; dall’altro allo studio di problemi di base, sostanzialmente legati alla comprensione della struttura profonda e della dinamica terrestre. Si ritiene comunemente che i terremoti abbiano origine da un punto singolo o ipocentro, in realtà la maggior parte dei terremoti scaturisce da un movimento lungo un piano di faglia e quindi la regione focale può estendersi per molti chilometri. L’energia di deformazione liberata da un terremoto si propaga attraverso la Terra con onde sismiche di diverso tipo che trasportano informazioni sulla struttura del mezzo nel quale si propagano. La modellazione teorica dei sismogrammi permette, dunque, di risalire alla struttura profonda della Terra, utilizzando tecniche di tomografia. L’esame delle registrazioni delle onde sismiche, ottenute tramite sismografi, consente d’individuare gli impulsi iniziali dei vari gruppi di onde cui un terremoto dà luogo, e di determinarne l’istante di arrivo alla stazione. L’intervallo di tempo che separa tali impulsi, dovuto alla differente velocità di propagazione delle onde, è naturalmente legato alla lunghezza del percorso compiuto e da esso si deduce, con una certa approssimazione, la distanza (distanza epicentrale) alla quale la stazione d’osservazione si trova rispetto all’epicentro. L’applicazione di opportune formule matematiche ai risultati ottenuti da parte di più stazioni sismiche, preferibilmente disposte in modo da circondare l’epicentro, permette di ricavare i parametri ipocentrali del terremoto, cioè le coordinate e la profondità dell’ipocentro e l’istante d’inizio. Ciò viene effettuato sistematicamente da appositi enti internazionali sulla base di dati che affluiscono a essi dalla rete sismica mondiale. A partire dagli anni Sessanta del Novecento, il principale punto di riferimento per la sismologia di osservazione su scala mondiale è stata la rete WWSSN (World-wide standard seismograph network). Una delle fondamentali acquisizioni della sismolgia moderna è costituita dall’associazione logica tra i terremoti e le faglie. Le faglie sono individuabili come discontinuità geologiche della crosta terrestre. L’associazione con i terremoti, raggiunta attraverso un lungo processo che ha visto la convergenza di ipotesi diverse, ha stabilito un legame tra sismologia e osservazione geologica. La teoria della sorgente sismica ha raggiunto un assetto stabile a partire dagli anni Sessanta grazie al realizzarsi di alcuni passi decisivi: il raggiungimento di un accordo pressoché generale sul meccanismo della sorgente, l’introduzione in sismologia della teoria delle dislocazioni, e l’integrazione della fenomenologia sismica nella teoria geologica della tettonica a placche. (*)