CROMAFFINE, SISTEMA (dal gr. χρῶμα "colore" e dal lat. affinis "affine")
Comprende tutti quegli organi, o gruppi cellulari, che sono caratterizzati dal modo particolare di reagire di fronte alle soluzioni d'acido cromico o di sali di cromo e specialmente di bicromato di potassio.
Trattate con questi reattivi, le cellule cromaffini si tingono elettivamente in giallo-bruno e quindi spiccano, per contrasto di tinta, frammezzo agli altri tessuti (reazione di Henle). Sono così riconoscibili all'esame microscopico; e gli organi, che di tali cellule sono costituiti, sono riconoscibili, anche macroscopicamente, per la loro cromaffinità. I caratteri e il significato morfologico di questi organi fu segnalato dal Kohn che li denominò per l'appunto organi cromaffini o anche paraganglî, per indicare i loro rapporti topografici e di derivazione comune coi ganglî del sistema nervoso simpatico.
La cromaffinità non è l'unico carattere microchimico delle formazioni cromaffini. Esse assumono anche una tinta bruno-rosea con le soluzioni d'acido osmico (reazione di Mulon) e si colorano in verdastro col percloruro di ferro (reazione di Vulpian).
Fanno parte del sistema endocrino, sono cioè organi a secrezione interna. La sostanza specifica da esse elaborata e secreta è un ormone, detto adrenalina (v.), per il fatto che la parte di tutto il sistema cromaffine che più è nota anatomicamente e fisiologicamente è la sostanza midollare della capsula surrenale.
I varî componenti di tutto il sistema sono disseminati in varie regioni. Il sistema cromaffine è rappresentato in tutti i Vertebrati. Pare che non manchi neppure in alcuni Invertebrati, e così negli Irudinei vi sono cellule nervose che hanno funzione secretiva e che presentano la reazione cromaffine. Nei Selaci, e anche nei Teleostei, è costituito da accumuli cellulari sparsi lungo il simpatico e in rapporto di vicinanza col rene (corpi soprarrenali di Balfour), che hanno disposizione metamerica corrispondente alla metameria delle arterie intercostali con le quali sono in rapporto. Già in alcuni Teleostei si nota che alcuni gruppi di queste cellule cromaffini assumono intimi rapporti con altri corpicciuoli di natura diversa, ma pur essi endocrini, che sono i corpuscoli di Stannius o interrenali. Questi, se provengono da abbozzi primitivamente metamerici, perdono ben presto tale disposizione per costituire o corpuscoli sparsi, o anche, come negli squali, un corpo interrenale unico impari e mediano. A ogni modo è però certo che questo avvicinamento fra corpi soprarrenali e interrenali prelude alla formazione di organi costanti in tutti i Vertebrati, a partire dagli Anfibî. Questi organi sono le capsule soprarrenali, delle quali una parte centrale, o midollare, è costituita da elementi cromaffini, l'altra parte superficiale, o corticale, è invece della stessa natura dell'interrenale dei Pesci.
Nei Mammiferi il sistema cromaffine è formato: 1. da gruppi cellulari mal definibili e poco costanti per mole, per posizione, per numero, che sono sparsi lungo il simpatico e specialmente in corrispondenza dei ganglî. Questi corpicciuoli formati da gruppi di cellule cromaffini sono paraganglî nel senso stretto della parola; 2. dalla sostanza midollare delle capsule surrenali; 3. dall'organo parasimpatico di Zuckerkandl. Nell'uomo quest'organo si presenta in forma di un grosso corpo unico, a ferro di cavallo, con la concavità rivolta verso il basso, adagiato sulla faccia ventrale dell'aorta lombare a livello dell'origine dell'arteria mesenterica inferiore; oppure è rappresentato da due lobi oblunghi, spesso asimmetrici, situati nella stessa regione ai lati dell'aorta. I due lobi possono essere indipendenti, o riuniti da un istmo. Questo organo è specialmente sviluppato nel feto e nel neonato. Regredisce dopo la nascita e di esso possono mantenersi tracce fino alla pubertà, nell'uomo. In alcuni Mammiferi (cane, gatto) permane anche nell'adulto; 4. secondo alcuni, dalla ghiandola carotica, piccolo corpuscolo lenticolare situato nell'uomo a livello della divisione dell'arteria carotide comune nei suoi due rami terminali; 5. dal paraganglio timpanico, che si trova nella cassa del timpano, adagiato sulla parete interna di essa al disotto della mucosa, lungo il decorso di un ramuscolo simpatico che è il nervo grande petroso profondo; 6. dal paraganglio del plesso cardiaco situato in prossimità dell'arteria coronaria sinistra, a livello dell'auricola sinistra; 7. con qualche riserva, perché ancora dubbia è la sua natura, dalla ghiandola coccigea, che nell'uomo si trova al davanti del coccige a livello dell'estremità dell'arteria sacrale media; 8. secondo reperti recenti esiste anche un paraganglio ovarico (Pardi).
Per tutte le formazioni cromaffini è dimostrata la derivazione embriologica comune col sistema nervoso simpatico. È noto che il simpatico s'abbozza nell'embrione per l'accumularsi in determinate regioni (primitivamente al davanti della colonna vertebrale) d'elementi provenienti in parte dal tubo neurale. Questi elementi, finché mantengono il carattere di cellule non ancora differenziate, prendono il nome di simpatogonî, ma più tardi, mentre la maggior parte di questi si differenziano per diventare simpatoblasti e quindi cellule nervose dei ganglî del simpatico, altri simpatogonî invece, in quantità più ristretta, mantengono il carattere epiteliale, si raggruppano formando piccoli accumuli sparsi qua e là lungo tutto il percorso del simpatico: sono i feocromoblasti, destinati a evolvere in seguito, per diventare vere cellule cromaffini. Mentre parecchi piccoli gruppi rimangono annessi e spesso anche inglobati nei ganglî e lungo i nervi del simpatico, altri feocromoblasti s'accumulano invece e in maggior numero in punti determinati del corpo per costituire la sostanza midollare della capsula surrenale, l'organo di Zuckerkandl, ecc.
Per la struttura, gli organi cromaffini sono da ascriversi a quella categoria di ghiandole a secrezione interna che sono dette corpuscoli epiteliali solidi. Le cellule stanno raccolte in gruppetti, o nidi cellulari, più raramente in cordoni ramificati e anastomizzati.
I nidi o i cordoni cellulari non presentano traccia di apparato escretore e nemmeno delimitano cavità chiuse destinate a raccogliere il secreto. Se anche fosse esatta l'osservazione fatta da qualche autore (Carlier, Ciaccio, Felicine) dell'esistenza di spazî intercellulari per il passaggio del secreto, la presenza di tali spazî non è però costante e nemmeno frequente; potrebbe darsi che sia un fenomeno temporaneo dei periodi d'iperattività secretiva. È da escludersi a ogni modo una comunicazione di questi spazî coi vasi sanguigni. Il passaggio del secreto nel torrente circolatorio avviene piuttosto per fatti d'endosmosi e di adsorbimento, come si ritiene che avvenga per le ghiandole endocrine in generale.
Le cellule cromaffini hanno i caratteri di cellule epiteliali ghiandolari; sono piuttosto grandi, poligonali, con un plasma abbondante. La colorazione bruna che il plasma assume per l'azione dei sali di cromo è dovuta alla presenza di granuli assai fini, ai quali è specificamente legata la cromaffinità, come ha dimostrato il Grynfelt.
Qualcuno pretende d'identificare questi granuli cromaffini all'ormone specifico, o adrenalina, ma è più probabile che essi siano o una preadrenalina (Ciaccio), o un fermento adrenalinogeno (Aichenberg). I rapporti coi vasi sanguigni, che hanno tanta importanza perché essenzialmente per via sanguigna viene assorbito e portato in circolo il prodotto della secrezione, variano secondo i casi. Nei gruppi cellulari annessi al simpatico, nell'organo di Zuckerkandl, una fitta rete capillare compenetra la ghiandola, comprendendo nelle maglie le singole cellule. Nella sostanza midollare della surrenale invece le cellule per lo più sono disposte attorno ad ampie lacune venose o a sinusoidi.
L'innervazione è ricchissima, e a essa provvede il simpatico. Gl'intimi rapporti delle espansioni terminali delle fibre nervose con le cellule cromaffini sono stati specialmente dimostrati nella midollare surrenale dal Fusari e dal Dogiel.
Non è da trascurarsi il collegamento anatomico e la derivazione comune del sistema cromaffine col simpatico; perché ha la sua corrispondenza nella correlazione funzionale che la fisiologia e i fenomeni clinici dimostrano fra l'uno e l'altro sistema. La correlazione endocrino-simpatica, cui dà tanta importanza N. Pende, ha, nei riguardi del sistema cromaffine, la più schietta dimostrazione e la più solida base anatomica. Ammettono anzi alcuni che l'adrenalina eserciti, per via sanguigna, la sua azione sulle terminazioni del simpatico, tanto che l'influenza di quella sostanza sui varî organi sarebbe la stessa di quella determinata dall'eccitazione del simpatico.
Qualunque sia il meccanismo d'azione, è certo il fatto che l'adrenalina agisce in modo particolare sulla muscolatura liscia stimolandone la contrazione. Importante è tale azione sulla muscolatura liscia vasale. L'adrenalina infatti è vasocostrittrice, e perciò ipertensiva della pressione sanguigna.
Bibl.: E. Giacomini, Sopra la fine struttura delle capsule surrenali degli Anfibi e sopra i nidi cellulari del simpatico, ecc., Siena 1902; N. Pende, Endocrinologia, 2ª ed., Milano 1920; J. Schaffer, Lehruch d. Histol. und Histogenese, Lipsia 1922.