OSSEO, SISTEMA (XXV, p. 695)
SISTEMA Chirurgia. - I progressi compiuti negli ultimi quindici anni si riferiscono alla riduzione e contenzione delle fratture, al trattamento dei calli deformi, delle deformità rachitiche, delle osteomieliti, delle neoplasie e, in ultima analisi, rappresentano un passo innanzi della scienza ortopedica che, come è noto, tratta delle affezioni degli organi di movimento.
L'idea di A. Codivilla, di sostituire alla trazione coi cerotti, per ridurre le fratture, una trazione diretta sullo scheletro, mediante un chiodo passante per il calcagno, sebbene rimonti al 1905, sta alla base dell'odierno progresso tecnico. Difatti si deve all'applicazione di un sottile filo di acciaio (come il raggio di una ruota da bicicletta attraverso i condili femorali o tibiali, l'olecrano, la clavicola, ecc.) se mediante una trazione continua, a pesi o con elastico, si riesce a ridurre qualsiasi spostamento senza dover ricorrere, salvo in casi eccezionali, alla riduzione cruenta. Mediante l'uso della pressione diretta (un sottile ago che perfora la pelle e una molla che esercita una pressione continua; F. Delitala) si possono ridurre gli spostamenti laterali. Anche nelle cure cruente si può notare un notevole progresso di tecnica da quando si è potuto disporre di placche, viti, nastri di acciaio inossidabile, che sono perfettamente tollerati e quindi non turbano la formazione del callo e non hanno bisogno di essere rimossi.
Gli accorciamenti dovuti a lussazioni non ridotte, a calli deformi, a disturbi di accrescimento, ecc., possono essere vinti mediante la tecnica degli allungamenti, consistente nel dividere a Z con la sega rotativa la diafisi e nell'applicare trazione e controtrazione diretta sullo scheletro. Si possono raggiungere allungamenti di 8 cm.
Nei casi nei quali un allungamento diafisario è controindicato si può ricorrere all'accorciamento del lato sano; questa idea di F. Rizzoli è stata ripresa da U. Camera. Mediante la tecnica dell'allungamento si può teoricamente ottenere, se esso è praticato ai due femori, un aumento della statura di quasi 10 cm.; ma, almeno per ora, tale mezzo non viene usato perché la cura ha la durata di sei mesi, non è esente da pericoli e porta a una sproporzione tra la lunghezza delle cosce e quella delle gambe.
Nella cura della pseudoartrosi si è raggiunta ormai una percentuale di guarigioni difficilmente superabile, perché è stata perfezionata la tecnica e l'immobilizzazione e si possono evitare con la penicillina le riacutizzazioni dei processi suppurativi, causa principale degli insuccessi. Così pure l'osteomielite, che una volta richiedeva persino la resezione di una intera diafisi, viene spesso dominata dai sulfamidici e dalla penicillina.
I tumori ossei sono diagnosticati con maggior precisione di un tempo per i progressi dell'anatomia-patologica e della radiologia. Vi sono tumori ossei maligni che recidivano anche dopo disarticolazione, vi sono tumori benigni e tumori a malignità locale. A seconda dei casi si disarticola, si amputa, si reseca o si svuota semplicemente la parte malata.
Radiologia. - Le acquisizioni sugli aspetti radiologici dei processi morbosi del sistema osseo, si vanno sempre più arricchendo e precisando: oltre alla scoperta di nuove rare osteopatie, si vanno dimostrando alterazioni ossee in un grandissimo numero di processi che non interessano direttamente il sistema scheletrico, ma ne significano la compartecipazione a tutta la patologia dell'organismo. Infatti, per citare degli esempî, si riscontrano radiologicamente una osteoporosi diffusa di alto grado in avitaminosi quali la sprue infantile o malattia di Herter-Heubner e la sprue degli adulti. Ed è stato descritto un caratteristico quadro radiologico di numerose strie di rischiaramento trasversali, spesso simmetriche, quasi delle rime di frattura incompleta, nella malattia di Millkmann, da alcuni ritenuta una distrofia ossea a sfondo avitaminosico e da altri d'origine endocrina. Osteoporosi diffusa dello scheletro e deformazioni plastiche della colonna vertebrale sono state riscontrate in malattie ormoniche come la malattia di Cushing, nel morbo di Basedow e nell'ipertiroidismo, mentre nel cretinismo areoprivo vi sono alterazioni nell'accrescimento encondrale, donde il nanismo modicamente sproporzionato. E così sono state dimostrate alterazioni ossee rachitiche e osteomalaciche a seguito di affezioni con insufficienza renale (rachitismo renale, nanismo renale, osteopatia renale) e invece osteosclerosi diffuse che ricordano la malattia di Albers-Schönberg in intossicazioni varie quali quelle da piombo, fluoro, fosforo, stronzio, elementi radioattivi, vitamina D.
Ma oltre a queste alterazioni che si son ricordate e che si potrebbero definire aspecifiche, indici cioè non di una localizzazione del processo in esame, ma del risentimento dello scheletro ai varî stimoli tossici, alla deficienza dei principî vitaminici, a interazioni ormoniche, ecc., sono stati studiati gli aspetti radiologici di processi intrinseci non prima rilevati o per la loro scarsa frequenza o per la mancanza di una sintomatologia propriamente scheletrica.
Si ricordano l'attinomicosi, la blastomicosi, la sporotricosi, il piede di Madura con quadri simili a quelli dell'osteomielite; la lebbra e la morva che dànno alterazioni distruttive quali si riscontrano nelle osteolisi mutilanti neurotrofiche; l'echinococcosi ossea che presenta alterazioni distruttive dei capi articolari con aspetto a favo simili a quelle della carie secca di Volkmann. Anche il linfogranuloma maligno può presentare localizzazioni ossee per propagazione da adenopatie contigue o per metastatizzazione, manifestando usure ossee o focolai osteolitici nella spongiosa. Le leucemie sono causa a volte di osteosclerosi e a volte di periostosi (produzione di nuovo osso calcifico da parte del periostio) a seconda dell'età del paziente.
Egualmente, sono state descritte alterazioni ossee in eritropatie ereditarie emolitiche e nell'anemia infantile di Cooley, una eritroblastosi che radiologicamente si esprime con un caratteristico aspetto delle ossa della volta cranica, il cranio a spazzola, e un aspetto tarlato delle ossa spugnose.
Le reticoloendoteliosi costituiscono un nuovo capitolo della patologia: si è aggiunta ora alla malattia di Besnier-Boeck, una granulomatosi benigna con localizzazioni cutanee, polmonari e scheletriche (queste ultime caratterizzate da rarefazioni multiple a stampo delle falangi, accompagnate o no da rigonfiamento dell'osso), il granuloma eosinofilo.
Questo processo che ha un andamento estremamente benigno e colpisce quasi esclusivamente le ossa piatte, si manifesta radiologicamente con un'area di osteolisi rotonda od ovale, per lo più solitaria, ben demarcata, ma nel cranio può assumere l'aspetto "a carta geografica" della malattia di Hand-Christian-Schüller, con cui vi sono numerose rassomiglianze anche istologiche e istogenetiche che fanno ritenere queste due affezioni, insieme con la malattia di Letterer-Siwe, manifestazioni di un'unica entità morbosa aventi diversa gravità e rapporto o meno col ricambio lipidico.
Notevole, infine, è stato il contributo nel campo delle osteodistrofie congenite, della prima infanzia e dell'adolescenza (epifisiti giovanili) e in quello delle malformazioni congenite ed acquisite che tanta importanza hanno dal punto di vista ortopedico: l'esame radiologico col rilevare forme parziali, fruste, appena abbozzate ha potuto spesso mettere in evidenza caratteri di ereditarietà che altrimenti sarebbero passati inavvertiti e ha potuto precisare l'esistenza e i caratteri di numerose varietà e sottogruppi aventi una propria individualità che li distacca nettamente dalla malattia tipica.
Bibl.: E. Milani, Tecnica di esame e semeiotica radiologica dello scheletro, 2ª ed., Roma 1948; R. Balli, Semeiotica e diagnostica, Milano 1948; H. R. Schinz, W. Baensch e E. Friedl, Lehrbuch der Röntgendiagnostik, Lipsia 1939; C. Casuccio, Osteopatie rare, Bologna 1948.