sito-canaglia
loc. s.le m. Sito web dal quale vengono diffusi virus informatici e notizie false o che provvede alla raccolta illecita di dati degli utenti della rete telematica.
• Più concreto ancora il pericolo di una pearl harbour digitale denunciato nel 2012 da Leon Panetta, segretario di Stato Usa, circa gli effetti della guerriglia cibernetica che gli stati combattono segretamente. Una guerriglia che punta a sfruttare le vulnerabilità generali di internet per colpire servizi essenziali. Come le falle di sicurezza nei protocolli per le transazioni sicure, il «sequestro» di server e protocolli di Rete per redigerne il traffico verso siti canaglia o la mancata manutenzione di reti e sistemi operativi (Microsoft ha smesso di aggiornare Windows XP) per intrufolarsi negli uffici statali. (Arturo Di Corinto, Repubblica, 15 giugno 2014, p. 36, R2 Cronaca) • Altri siti canaglia affermavano che l’anziano milionario bianco autore della strage era in realtà un militante dell’Isis convertito all’Islam. [...] Ormai è un disco rotto: quando le notizie false circolano per ore, a volte per giorni, recuperare i buoi fuori dalla stalla è impossibile, ormai il veleno della versione falsa si è diffuso ovunque. (Massimo Gaggi, Corriere della sera, 4 ottobre 2017, p. 10, Esteri).
- Composto dal s. m. sito e dal s. f. canaglia, ricalcando l’espressione ingl. rogue (Web)site.
- Già attestato nel Corriere della sera del 18 gennaio 2012, p. 37, Terza Pagina (Massimo Gaggi), nella variante grafica sito-canaglia.