SKYLAX (Σκύλαξ)
Incisore di gemme. Su un'onice ora dispersa, e della cui autenticità si è, forse a torto, dubitato, il suo nome appariva accanto ad una figura di satiro danzante ritratta con delicata cura del dettaglio, in un atteggiamento pieno di vivacità. Il motivo, frequente su gemme (v. karpos) e su rilievi di stile neoattico, si è supposto risalga ad un originale pittorico.
Pare autentica un'altra firma di S. su una gemma proveniente da Brindisi ed ora a Parigi, con l'immagine di un giovanetto vestito di clamide. Si dubita invece dell'autenticità della iscrizione su un cammeo, anch'esso a Parigi (Collezione Roger) che, in uno stile assai più sobrio e in un atteggiamento più composto, rappresenta una figura giovanile di Eracle (Hercules Musarum?) quale la conosciamo dai denari di Q. Pomponio Musa. Tutte le altre gemme col nome di S. sono false, o, almeno, assai dubbie.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. d. Griech. Künstler, II, Stoccarda 1857, pp. 581, 582; A. Furtwängler, in Jahrbuch, III, 1888, tav. 10, 24; II, 6; IV, 1889, p. 49 s.; id., Kleine Schriften, II, 1913, p. 250 ss., tav. 27, 24; 28, 6; id., Gemmen, I, tav. LXI, 26, 10; II, p. 196, 260; III, p. 358; J. Sieveking, in Pauly-Wissowa, III A, 1927, c. 646; W. Müller, in Thieme-Becker, XXXI, 1937, p. 127.