SLOVENIA (XXXI, p. 959; App. II, 11, p. 844)
La repubblica popolare della S. (estrema porzione nord-occidentale della Iugoslavia), dispone ora di un breve accesso al mare, a sud del golfo di Trieste, fra il confine italiano e la Dragogna. Il porto è Capodistria (Kopar). Su una superficie di 20.226 km2 nel marzo 1953 fu censita una popolazione di 1.505.425 abitanti: densità 74. Una valutazione relativa al giugno del 1959 faceva salire la cifra a 1.614.000. All'epoca del censimento gli Sloveni rappresentavano il 96% della popolazione totale.
Si riconoscono nell'ambito della repubblica tre distinte regioni geografiche: alte montagne a nord e ad ovest (Gorenjsko); un lembo del bacino pannonico al centro (Dolenjsko); Carso a sud. Soprattutto nelle conche di sprofondamento del Dolenjsko, raccordate fra di loro mediante gole d'erosione, si sono insediati i centri di vita urbana (Lubiana, Maribor); in queste stesse conche prospera ora l'industria accanto a un'agricoltura evoluta di tipo continentale. La S. è la repubblica più ricca della Iugoslavia. Nel 1956 si sono prodotti complessivamente 7.050.000 q di frumento, 6.900.000 q di granturco, 8.500.000 q di patate. Nel 1958 gli addetti alle industrie erano complessivamente 162.400: 41.000 nel distretto di Lubiana e 39.000 nel distretto di Maribor. Il complesso metallurgico e meccanico di Maribor trae l'energia da una serie di impianti idroelettrici scaglionati lungo la Sava, a monte della città. Piuttosto povero appare il Carso. L'alto Carso è distinto da una serie di polja con l'asse in direzione dinarica (NO-SE); il basso Carso alterna ripiani tabulari e profonde incisioni vallive. Qui è in rapido sviluppo Nova Gorica.