smart-tv
(smart tv), loc. s.le f. Apparecchio televisivo che offre la possibilità di collegarsi alla rete telematica.
• Chi ha appena fatto un trasloco e ha un minimo di familiarità con la tecnologia lo sa bene. I libri rimangono negli scatoloni e così tutto il resto. Non servono. Un collegamento alla Rete di buon livello e una serie di abbonamenti bastano e avanzano per riempire l’intera giornata con una varietà di forme di intrattenimento che, per volume e diversità, non ha paragoni con quanto visto in passato. Per accedere a cataloghi di contenuti che appaiono sconfinati, le uniche cose necessarie sono appunto le finestre: telefono, tablet, pc, smart tv. (Jaime D’Alessandro, Repubblica, 5 marzo 2014, p. 40, R2) • A me che, per quanto impegno ci metta, per quanto mi ritrovi ormai a blandire i miei robot con parole dolci quando non mi vogliono aiutare, e per quanto la notte tenga tutti i miei dispositivi digitali sul comodino (tranne la smart-tv, che proprio non ci sta), non sarò mai un nativo digitale. (Guido Mocellin, Avvenire, 16 novembre 2016, p. 2, Idee) • La smart tv che orgogliosamente troneggia dinanzi a noi include è naturale la possibilità di connettersi alla rete wifi eventualmente disponibile nell’appartamento. Questo significa che il televisore è pronto per navigare in Rete e per tale motivo è abbinato ad un numero IP (una specie di numero di targa) indispensabile per muoversi online. (Umberto Rapetto, Messaggero, 8 marzo 2017, p. 3, Primo Piano).
- Espressione inglese composta dall’agg. smart ‘intelligente’ e dal s. tv.