smartwork
(smart work), s. m. inv. Flessibilità prevista dalla legge all’interno di un rapporto di lavoro subordinato, finalizzata a incrementare la produttività e a facilitare il lavoratore nelle sue esigenze personali.
• È ora di cambiare, i tempi sono maturi per lo smartwork. Una proposta di legge bipartisan sarà depositata in Parlamento a metà gennaio (Rita Querzé) (Corriere della sera, 13 dicembre 2013, p. 11, Primo Piano) • al nostro interno, per esempio introducendo lo smartwork; ma anche nel modo in cui parliamo con il consumatore. Quindi più digitale per fare pubblicità, ma anche per capire meglio le aspettative e valutazioni dei marchi attraverso i social network. (Sole 24 Ore, 26 settembre 2014, Moda24, p. 23) • È un cambio di fase anche quello sul lavoro agile, lo «smart work», che qua e là comincia già a diffondersi in alcuni grandi gruppi (da Vodafone a Barilla). Stiamo ovviamente parlando di lavoro subordinato. Ci sono molte attività aziendali che si possono svolgere da casa con gli strumenti tecnologici forniti dal datore di lavoro. Perché si possa fare è necessario l’accordo tra le parti. Il lavoratore avrà le stesse tutele di chi svolge tutta la sua funzione in azienda. (Roberto Mania, Repubblica, 29 gennaio 2016, p. 26, Economia).
- Espressione inglese composta dall’agg. smart ‘intelligente’ e dal s. work ‘lavoro, occupazione’.
> lavoro agile, smartworker, smartworking.