smorire [partic. pass. anche ismorto]
Compare sempre in rima, nella forma smore. Il Bembo (Prose III LXXV) nota che " molto diverso sentimento hanno... ‛ morto ' e ‛ smorto ', la qual voce da ‛ smorire ' si forma, che è ‛ impallidire ', anticamente detto "; e con tale valore s'incontra in Vn XXI 25 cui saluta fa tremar lo core, / sì che, bassando il viso, tutto smore, e XXVII 4 8 allor sente la frale anima mia / tanta dolcezza che 'l viso ne smore.
Anche nella forma pronominale, in Rime dubbie XIII 1 Non v'accorgete voi d'un che si smore, ha lo stesso senso di " scolorare in viso ", come meglio si comprende dai vv. 5-6 E' si va sbigottito, in un colore / che 'l fa parere una persona morta.
La forma del participio è sempre usata come aggettivo, ancora nel senso di " pallido ", in If IV 14 cominciò il poeta tutto smorto, e con particolare intensità in XXX 25 due ombre smorte e nude; in XVII 86 Qual è colui che sì pressó ha 'l riprezzo / de la quartana, c'ha già l'unghie smorte, è riferito al colore bianco-violaceo delle unghie di chi ha i sintomi della prossima febbre.
Più particolarmente, in alcuni luoghi s. vale " pallido per lo stupore o per la paura e l'insicurezza " (cfr. Virg. Aen. XII 221 " tabentesque genae et iuvenali in corpore pallor "): Pg II 69 maravigliando diventaro smorte, detto delle anime che riconoscono che D. è vivo per l'atto de la gola (If XXIII 88); IX 41 diventa' / ismorto, / come fa l'uom che, spaventato, agghiaccia; Vn XVI 9 10 così smorto, d'orine valor voto, / vegno a vedervi, credendo guerire, dove s. vale discolorito, come D. dice nella prosa che precede il sonetto (§ 4).
In Pg XXXIII 109 quando s'affisser... / le sette donne al fin d'un'ombra smorta, l'aggettivo indica, contrapposta al chiarore circostante, una zona d'ombra " non eccessivamente cupa " (Vandelli), cioè una plaga in penombra, in cui la luce è " attenuata " a paragone di quella della selva. Alcuni commentatori antichi attribuiscono alla notazione un valore allegorico (Lana, Anonimo). Secondo il Lana " per questa ‛ umbra smorta ' s'intende la tenebrosità in cui roman le virtù quando è fatto de la Ecclesia mal governo ".