SOAVE (A. T., 24-25-26)
Paese e comune della provincia di Verona. Il centro abitato sorge 22 km. a E. di Verona, a 40 m. s. m., alle falde di una delle colline lambite dall'Alpone (affluente dell'Adige). Il comune, che contava 4460 ab. nel 1871, ne aveva 5455 nel 1901, 5668 nel 1921, 5465 nel 1931. Di questi ultimi 3024 vivono nel centro abitato principale, 1817 a Broglio. Il territorio (22,67 kmq.) è coltivato essenzialmente a cereali, viti e gelsi; soprattutto la produzione del vino (santo di Soave) merita di essere ricordata.
La cittadina si presenta nella suggestione delle sue mura merlate che salgono il colle piantato a cipressi e dei suoi monumenti di gusto prettamente veneto. La cerchia, intercalata da 24 torri e aperta in origine da tre sole porte, è opera di Cansignorio della Scala, al quale si deve pure buona parte del castello in vetta alla collina e del palazzo pretorio nel centro dell'abitato. Ma il castello, nel suo nucleo più antico, preesisteva alla dominazione scaligera; fu restaurato nel 1892. Altri palazzotti e case con resti antichi si incontrano per le vie della terra e dei suoi borghi esteriori. Le numerose chiese offrono quasi tutte particolare interesse per le loro memorie di storia e d'arte: dalla chiesetta romanica in castello, ridotta a pochi resti, alla parrocchiale con la pala di Francesco Morone, al convento dei domenicani, al santuario della Bassanella, ecc.
Bibl.: L. Simeoni, Verona, Verona 1909, p. 381 segg. (con la bibl. anteriore); S. Grigolini, Soave e i suoi monumenti, ivi 1925.