sobrio
Qualifica, con altre espressioni, la Firenze di Cacciaguida, che si stava in pace, sobria e pudica (Pd XV 99): per l'Ottimo, l'unico dei commentatori antichi che non sorvoli sulla parola, s. vale " temperata in mangiare e 'n bere "; in verità l'intero episodio parla a favore di una più larga contenutezza e temperanza di costumi, come osserva il Porena.