Societa delle nazioni
Organizzazione internazionale istituita dalle potenze vincitrici della Prima guerra mondiale allo scopo di mantenere la pace e sviluppare la cooperazione internazionale in campo economico e sociale. L’idea di creare un sistema politico e giuridico capace di prevenire i conflitti internazionali si affermò a opera soprattutto del presidente statunitense T.W. Wilson, che si fece interprete delle tesi internazionaliste e pacifiste sostenute in partic. nei Paesi anglosassoni. La S.delle n. operò a partire dal 1920. I membri permanenti variarono di frequente a causa delle travagliate vicende internazionali del ventennio tra le due guerre: gli USA restarono estranei all’organizzazione che pure avevano fortemente contribuito a creare; agli originari quattro membri (Francia, Gran Bretagna, Giappone, Italia) si aggiunse (1926) la Germania, che si ritirò nel 1933, insieme al Giappone seguito nel 1937 dall’Italia, mentre l’URSS, ammessa nel 1934, fu espulsa nel 1939. Per le sue debolezze intrinseche, in partic. dovute alla regola dell’unanimità e al predominio delle grandi potenze, la S.delle n. non seppe fronteggiare le crisi internazionali che negli anni Trenta condussero allo scoppio della Seconda guerra mondiale e si sciolse (1946) dopo l’entrata in vigore dello statuto dell’ONU.