socinianesimo
Dottrina teologico-morale elaborata e sistematizzata da Lelio e Fausto Socini (➔). Del s. (i seguaci di questa dottrina si davano il nome di unitarii, che appare verso il 1570, o di Fratres Poloni, perdurante fino alla metà del Seicento; mentre la qualifica di sociniani appare solo sul finire del 17° sec., durante l’esilio olandese) sono più comunemente noti il razionalismo religioso (nella Scrittura non ci può essere nulla contro la ragione, anche se ci può essere molto sopra la ragione; nella deduzione della dottrina cristiana dalla Scrittura si deve procedere solo secondo ragione, poiché ciò che nella Scrittura è detto sopra la ragione non può esser commentato; dal che deriva che nessun dogma tradizionale, e tanto meno quello trinitario, e nessuna istituzione, come i sacramenti, possono essere accettati, in quanto appaiono irrazionali e non esplicitamente ed evidentemente dichiarati nella Scrittura), il principio della tolleranza religiosa (purché la vita da loro praticata corrisponda in pieno ai precetti evangelici, fra i quali anche la non-violenza, tutte le Chiese o tutti i gruppi che riconoscono come norma di vita i precetti di Cristo vanno riconosciuti come cristiani, quindi non vanno perseguitati). Questi motivi sono fondati sulla concezione della religione cristiana come metodo (via) per raggiungere la salvezza, rivelatoci con i suoi precetti dall’uomo divino, ma mero uomo, Gesù Cristo, per volere di Dio che l’aveva ispirato, e quindi sulla riduzione della religione a eticità fondata sul complesso di norme del Vangelo. Concepita la religione in funzione esclusivamente etica, essa non poteva essere interpretata che razionalmente e le divergenze teologiche, dogmatiche, non potevano, di fronte alla preminenza delle norme etiche, non apparire fantasie speculative. Tali principi furono elaborati e argomentati con una esegesi sottilissima da F. Socini, che aveva cominciato con il dimostrare razionalmente, con uno dei primi esempi di critica filologica in grande stile applicata ai problemi religiosi, l’autenticità della Sacra Scrittura e la preminenza della religione cristiana; ma raccolgono nella formulazione estrema motivi diffusi già nel Rinascimento italiano e negli ambienti ereticali del Cinquecento. I motivi schiettamente religiosi furono il rinnovamento della pietà proposto da G. Contarini e da I. Sadoleto, l’ideale della imitatio Christi raccolto in ambiente italiano da C.S. Curione e S. Castellione; altri motivi, connessi e derivati dai primi, furono l’indifferenza valdesiana per le questioni dogmatiche e la semplificazione dei dogmi condotta all’estremo da Aconcio sulle orme di Erasmo. Agirono inoltre anche elementi di origine filosofica, come la coscienza universalistica e irenica tratta dal neoplatonismo toscano, l’estensione della critica filologica di Valla, l’uso di argomentazioni familiari all’aristotelismo padovano. In Polonia il movimento sociniano ebbe la sua capitale nel centro culturale di Raków; il periodo più fiorente fu quello degli ultimi decenni del 16° sec. e dei primi del 17°. Dal 1627 al 1662 durò la persecuzione in Polonia, culminata con l’espulsione. Gli esuli andarono parte presso gli unitari transilvani, dei quali condivisero la sorte di Chiesa a mala pena tollerata sotto la preponderanza calvinista fino al 1690 e poi perseguitata dagli Asburgo cattolici; in parte, attraverso Holstein, in Olanda, dove già erano conosciuti fin dagli ultimi anni del 16° sec. e condannati; ma furono accolti nelle riconosciute comunità dei rimostranti, e poi dei collegianti, e poterono esercitare una vasta attività culturale: i loro principi furono discussi da Spinoza e da Leibniz, e permearono la cultura religiosa olandese. Dall’Olanda il s. si diffuse, per mezzo della stampa, in Inghilterra, dove il terreno era stato preparato da Aconcio e dove, se da un lato unì in gran parte la sua storia a quella della Chiesa unitaria, dall’altro penetrò anche, attraverso le università, tra il clero anglicano e nella società colta inglese: sociniani, benché non unitari, furono W. Chillingworth, R. Baxter, J. Milton, Newton, W. Penn. La ‘controversia antitrinitaria’ del 1687 costituì lo sfondo storico della Lettera sulla tolleranza (1689) di Locke. Così il s. cooperò alla preparazione del deismo e della libertà religiosa, e assieme a essi fu combattuto dal metodismo. In America, dove il s. assunse definitivamente il nome di unitarianismo, il razionalismo etico di questa corrente religiosa alimentò figure come T. Parker.