SOCIOLOGIA DEL DIRITTO
Con l'espressione s. del d. o con quella analoga di sociologia giuridica s'indica una disciplina di formazione relativamente recente, anche se per il suo oggetto, che consiste nello studio dei rapporti tra diritto e società, essa può trovare origini assai lontane nel tempo. Tra i precedenti immediati della disciplina, vanno ricordate alcune correnti del socialismo riformista e dell'evoluzionismo filosofico diffuse nei principali paesi d'Europa tra la fine del 19° e l'inizio del 20° secolo. Significativi il libro di K. Renner sulla funzione sociale del diritto (1904) e il libro C. Nardi-Greco, Sociologia giuridica (1907). E. Ehrlich, che pubblicò nel 1913 un libro sui fondamenti della s. del d., e M. Weber, che − quasi contemporaneamente − scrisse una Sociologia giuridica, pubblicata nel 1922 come capitolo 7° dell'opera postuma Wirtschaft und Gesellschaft, posero le basi della disciplina vera e propria. Dopo la pubblicazione di queste opere, nel periodo tra le due guerre, alcuni studiosi, come B. Horvath, N.S. Timacheff, G. Gurvitch e T. Geiger, seguendo la via da esse indicata e approfondendo anche il problema ''fenomenologico'' tradizionalmente trattato dalla filosofia del diritto (disciplina da cui quasi tutti gli studiosi menzionati provenivano) scrissero opere specifiche di s. del d. di carattere teorico; opere pregevoli, ma non tali da assicurare alla disciplina una propria autonomia. E ciò avvenne soltanto dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando, col grande sviluppo della sociologia empirica di tipo statunitense, si sviluppò anche notevolmente la sociologia empirica del diritto. Così oggi, tenendo conto di questo sviluppo e anche del successivo rinnovato interesse per i problemi teorici, si può dire che la s. del d. è nata e si è sviluppata con una fisionomia sua propria, caratterizzata dal fatto che si occupa di due ordini di problemi diversi anche se strettamente collegati: il problema della ''società nel diritto'', cioè dei comportamenti e degli atteggiamenti degli individui e dei gruppi che attuano o non attuano le regole del diritto, e il problema del ''diritto nella società'', cioè della posizione che occupa, della funzione che svolge e del fine a cui tende il diritto nella società stessa. Alcuni autori, tenendo presenti questi due problemi, parlano anche di due diverse sociologie: la sociologia nel diritto e la sociologia del diritto, cioè la s. del d. dei giuristi e la s. del d. dei sociologi.
La sociologia del diritto dei giuristi. - La s. del d. dei giuristi, che ha per oggetto il problema della società nel diritto, trova il suo punto di partenza e il suo fondamento teorico nelle dottrine giuridiche antiformalistiche. Tra queste, per es.: le dottrine tedesche di E. Ehrlich e di H. Kantorowicz, che sostengono rispettivamente le tesi di un diritto vivente che, non formulato in proposizioni giuridiche, regola tutta la vita del diritto, e di un diritto libero che vive indipendentemente dal diritto dello stato ed è anzi il terreno da cui nasce il diritto dello stato; le dottrine francesi, quali quella di L. Duguit, che considera il diritto come formazione spontanea dello sviluppo sociale, o quella di F. Geny che afferma l'esigenza di svolgere al di fuori dei testi legislativi una libera ricerca scientifica che abbia per oggetto lo studio dei fenomeni sociali e, soprattutto, le dottrine antiformalistiche statunitensi orientate verso il realismo e l'istituzionalismo e interessate ai problemi della giurisprudenza sociologica e dell'ingegneria sociale.
Pur prendendo le mosse da queste e da altre dottrine antiformalistiche, la s. empirica del d., che qui interessa, non s'identifica con le dottrine stesse in quanto, a differenza di queste, non solo auspica, ma organizza e realizza tali ricerche. In base ai temi trattati se ne possono indicare le principali: le ricerche sulla produzione delle norme (suddivise in: a) interne, realizzate con fini di consulenza e collaborazione con gli organi legislativi; b) esterne prelegislative, condotte per persuadere il pubblico sulla volontà di riforme che debbono essere attuate; e infine c) esterne postlegislative, compiute per diffondere la conoscenza e facilitare l'osservanza di leggi già emanate); le ricerche sull'attuazione e non attuazione delle norme, che comprendono anche quelle sulla cosiddetta ''implementazione'', cioè sugli strumenti e i servizi dal cui funzionamento dipende l'attuazione o non attuazione delle norme stesse; le ricerche sui giudici, che si riferiscono alla loro estrazione sociale, alla loro preparazione professionale, al loro orientamento ideologico e si estendono al funzionamento dell'apparato giudiziario; le ricerche sugli avvocati, che comprendono anch'esse indagini sull'estrazione sociale, la preparazione professionale e l'orientamento ideologico, e si estendono ai vari tipi di studi legali, alle diverse specializzazioni professionali, ai rapporti con i clienti, i giudici e i colleghi; le ricerche sugli operatori giuridici: notai, ufficiali di polizia, cancellieri, testimoni, giurati, mediatori, amministratori, ecc.
A queste ricerche su temi particolari se ne aggiungono altre su temi generali, tra cui: le ricerche che tendono a determinare il peso complessivo della posizione che occupano e della funzione che esercitano nelle moderne società industriali i giuristi e gli altri operatori giuridici rispetto agli economisti, ai tecnici, agli uomini d'affari; le ricerche sull'incontro di sistemi giuridici diversi e sui fenomeni connessi dell'acculturazione e della modernizzazione, che si verificano quando un sistema giuridico moderno viene introdotto d'autorità in società tradizionali arretrate. L'elenco potrebbe continuare a lungo: basti pensare che su ciascun settore del diritto privato, pubblico e internazionale, così come si possono condurre infinite ricerche giuridiche, si possono condurre infinite ricerche sociologico-giuridiche, senza dimenticare che in alcuni settori, come la sociologia criminale o la scienza dell'amministrazione, le ricerche sociologico-giuridiche hanno avuto inizio prima ancora del sorgere della s. del d. vera e propria.
La sociologia del diritto dei sociologi. - Alla s. del d. dei giuristi si affianca la s. del d. dei sociologi, meno definita e individualizzata. Questa ha per oggetto anzitutto lo studio dell'uso di alcuni concetti o strumenti sociologici o prevalentemente sociologici, che viene fatto o può esser fatto per l'analisi dei fenomeni giuridici. Si pensi a concetti e strumenti come: controllo, devianza, conflitto, impatto, status, ruolo, etichettamento, legittimazione, funzione, istituzione, ecc. Significativo è in questo senso il modo con cui T. Parsons utilizza alcuni di questi concetti, là dove definisce il diritto come un meccanismo generalizzato di controllo sociale che opera diffusamente in quasi tutti i settori del sistema sociale e svolge soprattutto quella funzione integrativa che serve a mitigare gli elementi potenziali di conflitto e a lubrificare il meccanismo dei rapporti sociali. La s. del d. dei sociologi si occupa, poi, di altri problemi: per es., quello del passaggio dalla consuetudine al diritto statuito, passaggio che è stato studiato da vari specialisti, tra cui T. Geiger.
Per Geiger questo si realizza attraverso quattro fasi: la prima, quella dell'uso, in cui il comportamento viene attuato per forza di abitudine in conformità a modelli già consolidati; la seconda, quella del costume, nella quale "il modello di comportamento si manifesta come obbligatorio mediante la reazione dell'opinione dei membri del gruppo al comportamento deviante"; la terza, quella della regola del costume, che esprime verbalmente "la correlazione tra agire conforme e approvazione sociale, da un lato, e agire difforme e sanzione sociale dall'altro"; la quarta, quella della statuizione che si verifica quando "al nucleo normativo sorto per via consuetudinaria" si sostituisce "una proposizione normativa proclamativa che esprime una norma positiva".
Un altro problema centrale della s. del d. dei sociologi riguarda i rapporti del sottosistema giuridico col sistema sociale, da un lato, e con altri sottosistemi come l'economico o il politico, dall'altro. Sono da segnalare, in proposito, per quanto riguarda la politica, i contributi del Critical Legal Studies Movement e, per quanto riguarda l'economia, i numerosi studi sull'analisi economica del diritto. Tra i classici, sono da ricordare, per es., gli studi di Weber sui rapporti tra diritto pubblico e dottrina politica del potere e tra diritto privato ed economia capitalistica, nei quali ultimi egli osserva per es. che, in certi casi, l'ordinamento giuridico rimane immutato anche se le relazioni economiche si modificano rapidamente e, in altri casi, il regolamento giuridico di una situazione può esser fondamentalmente diverso senza che le relazioni dell'economia vengano toccate in misura rilevante.
Infine, un ulteriore campo di studio concerne il problema del diritto nello sviluppo della società, problema di cui si occupano specialmente i sociologi generali, ma di cui debbono interessarsi, ovviamente, anche i sociologi del diritto. È da ricordare, per es., la concezione di un precursore del funzionalismo come Durkheim, che intende il diritto come simbolo visibile della solidarietà sociale e descrive il passaggio del diritto a sanzione repressiva (penale) al diritto a sanzione restitutiva (civile, commerciale, amministrativo), o, ancora, le concezioni di conflittualisti come L. Gumplowicz, per il quale lo scontro ostile di elementi sociali eterogenei e di forze ineguali è la prima condizione perché nasca il diritto, o come F. Oppenheimer, per il quale il diritto e lo stato nascono simultaneamente in quell'istante d'importanza unica nella storia, in cui per la prima volta il vincitore risparmia il vinto con il fine di sfruttarlo in modo permanente. Senza tacere, infine, la concezione di Weber, che descrive quattro stadi nello sviluppo del diritto: quello della creazione carismatica di norme a opera dei profeti giuridici (anziani del gruppo parentale, maghi, sacerdoti); quello della produzione empirica di regole "a opera di notabili giuridici (produzione giuridica mediante giurisprudenza cautelare e precedenti)"; quello dell'"imposizione del diritto da parte di un imperium secolare o di poteri teocratici", cioè dei principi e dei capi religiosi; quello della "statuizione sistematica del diritto e dell'amministrazione della giustizia specializzata a opera di giuristi di professione che ricevono una formazione letteraria e logica formale".
Va qui ricordato, infine, che di fronte a queste concezioni il sociologo del diritto è generalmente spinto ad assumere un atteggiamento critico, vedendo in certi casi in esse l'espressione di ideologie sostenute da chi detiene il potere e lo giustifica e, in altri casi, di utopie sostenute da chi non detiene il potere e cerca di conquistarlo: un atteggiamento critico che conduce spesso la s. del d. a congiungersi con la sociologia delle ideologie e con la sociologia della conoscenza.
Bibl.: Tra le opere di carattere generale si segnalano: L. Gumplowicz, Der Rassenkampf, Innsbruck 1883; C. Nardi Greco, Sociologia giuridica, Torino 1907; F. Oppenheimer, Der Staat, Jena 1907; E. Ehrlich, Grundlegung der Soziologie des Rechts, Monaco-Lipsia 1913 (trad. it., Milano 1976); M. Weber, Wirtschaft und Gesellschaft, Tubinga 1922, cap. 7° (trad. it., Milano 1961); B. Horvath, Rechtssoziologie, Berlino 1933; G. Gurvitch, Sociology of law, New York 1942 (trad. it., Milano 1966); T. Geiger, Vorstudien zu einer Soziologie des Rechts, Copenaghen 1947; T. Parsons, The law and social control, in Law and sociology, a cura di W. Evan, Glencoe 1962; A. Nussbaum, Die Rechtsstaatsachenvorschung, Berlino 1968; J. Carbonnier, Flexible droit, Parigi 1971; N. Luhmann, Rechtssoziologie, Amburgo 1972; A. Podgorecki, Law and society, Londra 1974; L.M. Friedman, The legal system, New York 1975 (trad. it., Bologna 1978); J. Carbonnier, Sociologie juridique, Parigi 1978; E. Diaz, Sociologia y filosofia del derecho, Madrid 1989; A.-J. Arnaud, Critique de la raison juridique. Où va la sociologie du droit?, Parigi 1981; V. Aubert, In search of law, Oxford 1983; R. Cotterell, The sociology of law. An introduction, Londra 1984; V. Ferrari, Funzioni del diritto, Roma-Bari 1987; L. Raiser, Rechtssoziologie, Francoforte sul Meno 1987; K. Rohl, Rechtssoziologie, Colonia 1987; H. Rottleuthner, Einführung in die Rechtssoziologie, Darmstadt 1987; R. Treves, Sociologia del diritto. Origini, ricerche e problemi, Torino 1990.
Tra le opere collettive e le antologie: H. Batiffol, N. Bobbio e altri, Méthode sociologique et droit, Parigi 1958; Law and sociology, exploratory essays, New York 1962; The sociology of law. Interdisciplinary readings, a cura di W. Evan, San Francisco 1968; Law and behavioral sciences, a cura di L.M. Friedman e S. Macaulay, New York 1969; Sociology of law, a cura di V. Aubert, Middlesex 1969; Society and legal order, a cura di R. Schwartz e J. Skolnick, Londra 1970; L'insegnamento sociologico del diritto, a cura di R. Treves e V. Ferrari, Milano 1976; Law and society. Readings in sociology of law, a cura di C. Campbell e P. Wiles, Oxford 1979; The sociology of law. A social structural perspective, a cura di W. Evan, New York 1980; La teoria funzionale del diritto, a cura di A. Giasanti e V. Pocar, Milano 1981.
Si segnalano, tra le altre, le seguenti bibliografie: M. Rehbinder, Sociology of law. A trend report and bibliography, in Current Sociology, 1975; R. Tomasic, Sociology of law, Londra 1985. Regolari segnalazioni bibliografiche sono reperibili in Sociologia del diritto (quadrimestrale) nella rubrica Documentation, a cura di V. Ferrari, il quale ha curato l'edizione del volume Developing sociology of law. A worldwide documentary enquiry (Milano 1990), che contiene relazioni sulla situazione degli studi sociologico-giuridici nei principali paesi del mondo con relative bibliografie.
Le principali riviste specializzate (si dà luogo di stampa e annata d'inizio delle pubblicazioni) sono: Law and Society Review (Denver, 1966); Jahrbuch für Rechtssoziologie und Rechtstheorie (Bielefeld, 1970); British Journal of Law and Society (Oxford, 1974); Sociologia del diritto (Milano, 1974); Sociologia y psicologia juridicas (Barcellona, 1974); Droit et Société. Revue internationale de théorie du droit et de sociologie juridique (Parigi, 1985).
Tra le voci di dizionari o enciclopedie, v. in particolare: J. Kraft, Rechtssoziologie, in Handwörterbuch der Soziologie, a cura di A. Vierkandt, Stoccarda 1931; E. Fechner, Rechtssoziologie, in Handwörterbuch der Sozialwissenschaft, vol. 8, Gottinga 1964; P. Selznick, Law (Sociology of Law), in International Encyclopedia of Social Sciences, vol. 9, New York 1968; L. Gallino, Diritto (Sociologia del), in Dizionario di sociologia, Torino 1978; R. Treves, Sociologie du Droit, in Dictionnaire encyclopédique de Théorie et de Sociologie du Droit, diretto da A.J. Arnoud, Parigi-Bruxelles 1988.